Godano e Onorato, Ex live mercoledì a Sanbapolis

di Fabio De Santi

Una questione di sensibilità verso la musica e le forme dell'essere. È quella che unisce due artisti come GianCarlo Onorato, anima degli Underground Life gruppo storico della scena new wave italiana e Cristiano Godano , che con i Marlene Kuntz ha scritto pagine fondamentali del rock tricolore dell'ultimo ventennio di dischi e musica. I due, che hanno stretto negli ultimi anni uno stretto sodalizio artistico, saranno protagonisti del concerto Ex live in programma mercoledì sera all'Auditorium Sanbapolis di Trento nell'ambito della rassegna SuoniOff organizzata dall'Opera Universitaria e curata da Roberto Keller dal punto di vista artistico.
Una collaborazione che ha portato i Onorato e Godano a proporsi on stage in due forme differenti: Ex live e La ricerca della bellezza due differenti espressioni del percorso comune che hanno intrapreso da ormai quasi due anni in seguito alla pubblicazione da parte di Onorato dello splendido romanzo-saggio «Ex. Semi di musica vivifica».
Ex live è un concerto nel quale Onorato e Godano ripropongono in veste acustica, accompagnati da una band creata per l'occasione, alcuni dei brani dei loro rispettivi repertori insieme ad una manciata di grandi canzoni.


Onorato, com'è nata questa «strana» collaborazione?
«Io e Cristiano ci conosciamo da molto tempo, e da qualche anno ci capitava di condividere diversi palchi per incontri di riflessione sulla musica. Quando ho realizzato che "Ex" sarebbe stato opportuno presentarlo attraverso un concerto, dopo il breve, felice percorso con Paolo Benvegnù, con Cristiano è nato un vero e proprio percorso sul libro.
La nostra collaborazione la definirei "complementare", più che strana».
Che cosa avete scoperto di avere in comune dal punto di vista musicale voi due?
«Molto. L'attenzione alla musica come disciplina in continua evoluzione, oltre a tutte le sfumature del rock».
E umanamente parlando?
«Siamo due individui attenti al sensibile, amiamo entrambi la ricerca del profondo, siamo complessi dentro ma amiamo la verità nei rapporti personali, detestando le pose».
Mercoledì sera a Trento porterete "Ex Live" come definiresti allora questo spettacolo?
«Una celebrazione dell'importanza della canzone nelle vite di tutti. Un bilancio interiore, in cui molti si identificano. È il segreto della riuscita di questo evento musicale».
In scaletta?
«Un repertorio che va da Vu ai Radiohead. Molte cose, per un live che mi piace delineare come assolutamente personale, intimo, rabbioso, dolcissimo».
Un concerto che inevitabilmente si lega al tuo ultimo libro «Ex. Semi di musica vivifica»: che cosa hai voluto davvero raccontare in queste pagine?
«L'evoluzione personale e l'autosalvazione dal nulla incalzante da parte di un adolescente, grazie alla musica e all'arte in generale. Nello spettacolo dal vivo tutto questo diviene un percorso musicale, una costellazione di canzoni e parole che si intrecciano».
Con il gruppo degli Underground Life hai scritto pagine fondamentali della new wave italiana: qual era la forza della tua band e cosa ti manca di più di quel periodo targato anni '80?
«Non mi manca assolutamente nulla: quello con gli Underground Life stato un periodo fondamentale per me e per la mia crescita di artista e musicista, ma è passato. La forza della mia formazione di allora erano il phatos e l'ispirazione, unite a uno spirito fortemente pionieristico. Non è poco ma, ripeto, è passato».
Su cosa stai lavorando, ora, per questo 2015?
«Per me è un periodo di impegno creativo che ritengo formidabile, già da tempo, direi sin dal 2010. Oggi mi impegnano, oltre alle continue messe a fuoco dei concerti, la preparazione del nuovo album e il romanzo, a cui lavoro da un paio di anni. Il disco dovrebbe uscire entro l'anno mentre per il libro non c'è ancora una data precisa».

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