Uploadsounds, la sfida rock dell'Euregio

di Fabio De Santi

Si avvicina già a quota quaranta il numero delle band iscritte alla nuova edizione di Uploadsounds, la piattaforma musicale per la promozione dei giovani musicisti e della creatività musicale locale condivisa dalle tre province dell'Euregio: Bolzano, Trento e Tirolo. A guidare la giuria, composta da esperti del settore e chiamata a selezionare i dodici finalisti ammessi alle audizione live dopo aver ascoltato i brani caricati dagli iscritti sul sito www.uploadsounds.eu è il musicista altoatesino Claudio Astronio . Strumentista poliedrico Astronio affianca l'attività di organista e clavicembalista a quella di direttore sempre attento anche alla dimensione più pop e rock grazie anche alla sua esperienza con i ragazzi di Upload come ci racconta in questa intervista.

Astronio, quale bilancio si sente di fare sulle prime edizioni di Upload? 

«Direi pienamente positivo. Nell'arco degli anni si è vista crescere sia la qualità che la quantità dei partecipanti. Ci sono state alcune edizioni in cui abbiamo addirittura temuto di non farcela a causa dell'eccessivo numero di partecipanti e dai dati a mia disposizione per questa edizione sono già tantissimi gli iscritti».

La qualità?

«Da parte nostra in tutte queste edizioni c'è stato un importante scambio di opinioni e di consigli con i ragazzi delle band. Edizione dopo edizione la qualità degli iscritti è salita tantissimo al punto che ci siamo trovati nelle finali "costretti" a premiare un solo gruppo perché non potevamo ovviamente dare un premio a tutti anche se meritavano per la qualità della loro proposta».

Qual è a suo avvio il punto di forza di Uploadsounds?

«Un aspetto che ritengo fondamentale è la grande promozione per i ragazzi che partecipano a questo concorso. Da evidenziare anche la condivisione che avviene fra i gruppi, visto che i ragazzi sono in contatto fra di loro e suonano insieme. Un contatto appunto che c'è anche con noi giurati. Poi c'è un apparato organizzativo sempre di più al servizio dei ragazzi magari aiutandoli anche a trovare l'opportunità di suonare all'estero, come accaduto per alcuni gruppi, a Londra e a Berlino. Quindi questo concorso è un'occasione per crescere, per maturare e per confrontarsi al di là che si vinca o no un premio».

Una caratteristica della giuria è la presenza del gruppo vincitore nell'ultima edizione.

«La giuria ogni anno viene scelta con molta attenzione coinvolgendo persone che vengono da situazioni diverse, da esperienze differenti e con gusti musicali policromi. Dallo scorso anno ho voluto fortemente che in giuria ci fossero i ragazzi della band che hanno visto l'edizione precedente. Quindi nel 2013 erano presenti anche i Rebel Rootz, che sono stati serissimi pur dispiacendosi del fatto di dover ovviamente giudicare dei loro amici. Un compito che toccherà quest' anno ad un'altra band di Trento: i Bob and The Apple».

A questo riguardo cosa pensa di questa formazione?

«Il mio è un giudizio di parte perché i Bob mi hanno colpito dalla prima volta che li ho sentiti. Hanno quel qualcosa in più che li rende speciali e particolari. Certo hanno alcune cose da migliorare, però in loro ci sono davvero grandi potenzialità e un modo di suonare insieme che colpisce. Per me loro sono potenzialmente una sorta di Led Zeppelin del terzo millennio».

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