Politica / La polemica

Il Pd contro Kaswalder: usa il Festival dello sport come passerella elettorale

Lucia Maestri attacca il presidente del consiglio provinciale: "Vergognoso utilizzo spregiudicato e antidemocratico dell'autonomia speciale e delle sue istituzioni". Nel mirino l'inaugurazione a palazzo Trentini di una mostra che racconta la storia della storica marca di biciclette Colnago

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TRENTO. Dure critiche dal Pd al presidente del consiglio provinciale, Walter Kaswalder, dopo la partecipazione, questa mattina, a un evento nell'ambito del Festival dello sport: l'inaugurazione a palazzo Trentini, sede istituzionale, di una mostra che racconta la storia della storica marca di biciclette Colnago

Ecco le severe parole scritte in una nota stampa dalla consigliera provinciale del Pd, Lucia Maestri: "Con la leggerezza arrogante che ha contraddistinto la presidenza del bonsiglio provinciale in questa legislatura, prosegue la strana abitudine all'uso personale delle istituzioni, piegate in favore di uno schieramento e di un candidato. Non era infatti mai accaduto che, ad una settimana dal voto, il presidente del Consiglio provinciale in carica - che è anche un candidato in corsa per la rielezione - utilizzasse un pubblico evento, promosso e sostenuto anche dall'assemblea legislativa, per farne un'ennesima passerella elettorale, come testimoniano le immagini fotografiche diffuse dall'ufficio stampa del Consiglio provinciale stesso ed esibite anche sul sito ufficiale dell'istituzione".

Lucia Maestri sottolinea poi che  "Passi l'idea balzana di trasformare la sede del Consiglio provinciale in una sorta di museo della bicicletta, ma ciò che stride è la manipolazione di una simile iniziativa per chiari scopi di promozione dell'immagine appunto di un singolo candidato, che gestisce la cosa pubblica come fosse sua. Si tratta di qualcosa che va oltre la campagna elettorale. Si tratta di un vergognoso utilizzo spregiudicato ed antidemocratico dell'autonomia speciale e delle sue istituzioni.

Si tratta - prosegue Maestri - della riprova di una cultura dell'occupazione dei luoghi del dibattito politico, nella convinzione di poter esercitare sugli stessi un diritto di proprietà, a dimostrazione di una palese inadeguatezza di taluni al ruolo pubblico ricoperto. Non è questa la lezione che ci proviene dalla storia della nostra autonomia e dei vertici del Consiglio provinciale che, va ricordato, si sono sempre distinti per sobrietà e capacità di essere veramente super partes. Almeno fino ad oggi", conclude l'esponente del Pd.

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