Viabilità / Il caso

Ciclisti nella galleria dei Crozi, il video (e la ciclabile arriverà fra... quattro anni)

Ogni giorno c’è chi prova a passare nel tunnel, oppure attraversa la statale e imbocca la vecchia strada nella roccia. E il collegamento? Dopo i lavori (mai partiti) che dureranno 900 giorni

TRENTO. Il video che vi mostriamo fa vedere la realtà quasi quotidiana: ciclisti che – diretti da Trento a Pergine – imboccano il tunnel dei Crozi oppurre, ancora più spesso, attraversano la statale della Valsugana e imboccano la vecchia strada nella roccia. Quella che è ufficialmente chiusa, e che in futuro diventerà la sede della ciclabile. Fra anni.

Fra il dire e il fare, infatti, ci sono almeno novecento giorni di lavoro: quasi tre anni nei quali torneranno inesorabilmente difficoltà per il traffico da Trento verso la Valsugana. E per i ciclisti il tratto dei Crozi sarà interdetto-

Il cantiere da 17 milioni di euro in arrivo è quello per la radicale sistemazione della galleria dei Crozi 1 e l’8 giugno dell’anno scorso, la Provincia ha confermato con un magnifico comunicato stampa i tempi di realizzazione previsti: 900 giorni naturali e consecutivi. Sì, ma… da quando?

Piazza Dante aveva  diffuso una nota per comunicare che sono tre le offerte presentate da altrettante associazioni temporanee d’impresa per i lavori di messa in sicurezza del tunnel sulla statale 47, da Trento a Pergine.

In bici sul viadotto (e nel tunnel) dei Crozi lungo la superstrada della Valsugana

È ovviamente vietatissimo, per ovvie ragioni di sicurezza, ma c’è chi dei divieti, evidentemente, si cura poco. È il caso di questo ciclista che, in attesa del completamento del tratto di ciclabile tra Pergine e Trento, ha deciso di utilizzare la superstrada della Valsugana, tunnel dei Crozi compreso, pedalando tranquillamente sulla sua bicicletta. È stato ripreso, sul viadotto dei Crozi prima della galleria, dalla videocamera di bordo di un nostro lettore.

La durata sembra essere destinata a produrre un rinvio dell'attesa apertura della ciclabile fra Trento e la Valsugana: il cantiere infatti implica, come fu durante la lunga ristrutturazione del viadotto, l'utilizzo per una corsia automobilistica della vecchia strada dei Crozi, dove una volta concluso l'intervento passerà il nuovo percorso per le biciclette.

La manutenzione del viadotto è durata due anni e il cantiere si è chiuso nel dicembre 2022.

Se data la riduzione a una sola corsia del transito nel tunnel, la vecchia strada dei Crozi resterà effettivamente occupata come bretella per le auto, il via libera alla futura ciclabile potrebbe arrivare ben dopo la data fin qui ipotizzata della prima metà 2024. Stanti i 900 giorni di cui sopra, si potrebbe invece arrivare addirittura al 2026. Con un problema: dall’annuncio di giugno 2023, non si è più mosso nulla. E quindi parliamo di 2027.

La ciclabile è ormai finita ed aperta per quanto riguarda il tratto cittadino da Centochiavi a Ponte Alto. Ma poi...

Sul versante Valsugana si procede nel segmento nell'area di Slacche, sulla destra orografica del torrente Fersina, che in sostanza arriverà fino a Ponte Regio e da qui proseguirà verso le parti già completate a Fornaci e San Cristoforo, per collegarsi al lago di Caldonazzo. E sono in corso anche i lavori del tratto immediatamente seguente all'uscita in Valsugana della strada dei Crozi, fino appunto a congiungersi al sedime in corso di realizzazione a Slacche.

Poi, mancherà, dunque, solo il via libera alle bici sulle vecchia via che attraversa la stretta gola dei Crozi (fra la statale 47 e la soprastante strada dei Forti). Un anno fa sulle pareti sopra la futura pista ciclabile sono stati avviati interventi di messa in sicurezza contro la caduta massi.

All’apertura delle buste negli uffici di Apac-Agenzia per gli appalti e i contratti, nove mesi fa, nell’ambito della prima seduta di gara per l’affidamento dell’opera, l’importo alla base dell’appalto, da assegnare mediante procedura aperta sopra soglia comunitaria con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ammontava a 16.931.319,72 euro.

Il progetto, curato dal Servizio Opere stradali e ferroviarie della Provincia, interessa un tratto di oltre un chilometro e prevede l’adeguamento della sezione del tunnel con le altezze previste dalle norme vigenti, il rifacimento degli impianti adeguati alle normative antincendio, il rifacimento parziale del rivestimento in calcestruzzo e la realizzazione delle vie di fuga.

Previste anche la realizzazione di una piazzola di sosta, l’apertura di tre bypass fra la galleria Crozi 1 e la galleria Crozi 2 utilizzabili in caso di necessità come vie di fuga: due per i pedoni e una anche carrabile per il transito dei mezzi di soccorso.

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