Agricoltura / Il caso

Assomela in allarme: l'Europa vuole vietare il Captano, «il nostro sistema agricolo a rischio»

Bruxelles vuole autorizzarne l’uso solo in serra, sarebbe una mazzata sui trattamenti in frutteto. Non solo: in arrivo il divieto di confezionamento in plastica sotto il chilo e mezzo, addio «buste» monodose

TRENTO. Martedì 12 marzo si è tenuta la consueta riunione del Comitato Marketing di Assomela che ha avuto modo di valutare le dinamiche di mercato ed ancora una volta gli elementi che lo stanno condizionando.

Ma a lato dell’analisi di mercato, l’incontro è stato l’occasione per commentare le ultime notizie in arrivo da Bruxelles riguardo al rinnovo dell’autorizzazione all’uso della s.a. Captano, che – per i produttori – sono tutt’altro che rassicuranti. «La Commissione europea sta infatti valutandone la limitazione al solo uso in serra, una decisione che metterebbe a repentaglio un intero sistema produttivo, italiano ed europeo, in quanto il Captano è una molecola fondamentale per la produzione di diversi tipi di frutta con la tecnica della “produzione integrata”».

Il Captano, lo ricordiamo, è un potente fungicida, che agisce principalmente per contatto; possiede una lunga persistenza d'azione esplicando al contempo alcuni benefici effetti collaterali, come lo stimolo del vigore vegetativo e della cicatrizzazione di tessuti lesionati da fattori esterni come per esempio la grandine.
I formulati a base di captano sono utilizzati soprattutto nei programmi di difesa dei fruttiferi. Sulle pomacee il captano è attivo nei confronti della Ticchiolatura. Ha il pregio di avere anche un effetto estetico sulla buccia, e per questo è usato fino alla soglia della maturazione e raccolta.

Assomela attacca: «Il comparto melicolo è da lungo tempo in prima linea per il rispetto e la tutela dell’ambiente, ma ogni decisione deve essere supportata da valutazioni complete riguardo alla sostanza attiva in esame, anche riguardo alla disponibilità ed efficacia delle soluzioni fitosanitarie e tecniche alternative.

Qualsiasi percorso di “sostenibilità” non può prescindere da un confronto profondo tra tutte le parti in causa, che tenga conto anche dell’equilibrio economico delle aziende e del settore produttivo coinvolto».

Assomela sta dialogando intensamente con le Istituzioni nazionali ed europee, insieme ad altre organizzazioni italiane ed europee, per chiedere che vengano tutelati i produttori, già oggi stretti nella morsa tra la comparsa di nuove patologie e i rischi dovuti al cambiamento climatico.

A completamento di un quadro allarmante, Assomela ha recepito con preoccupazione l’accordo raggiunto ai triloghi sul regolamento imballaggi, che ha deciso per il divieto di utilizzo di imballaggi di plastica per l’ortofrutta fresca non trasformata sotto a 1,5 kg, a partire dal 2030. Il testo, inoltre, non va nella direzione di un’auspicata armonizzazione delle diverse leggi nazionali, ma crea uno scenario frammentato e confuso, che rischia di penalizzare le aziende.

Per quanto riguarda il mercato, i produttori vedono con ottimismo le vendite nel mese di febbraio che hanno fatto segnare volumi in aumento e un andamento in linea con le stagioni precedenti.

A livello varietale, le vendite di Golden Delicious in febbraio superano di 8% quelle dello stesso mese dell’anno precedente e si assestano a quota 55.600 tons. Le giacenze di Red Delicious confermano il record minimo con le 49.000 tons., che rappresenta una diminuzione di -39% rispetto al 2023.

Le vendite di Gala, con una produzione record nel 2023, seguono i piani di decumulo, e si prospetta una conclusione della campagna equilibrata per il mese di maggio.

Le vendite di Fuji in febbraio, pari a 17.160 tons., sono leggermente superiori alla media dei 3 anni precedenti.

Assomela s.c. è il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta il 75% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP (Val Venosta), il Consorzio From e VOG Products della Provincia di Bolzano, Melinda, La Trentina e Mezzacorona della Provincia di Trento, Melapiù della Regione Emilia-Romagna, Rivoira, Lagnasco, Joinfruit e Gullino della Regione Piemonte, Melavì della Regione Lombardia e Frutta Friuli Sca della Regione Friuli-Venezia Giulia.

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