Politica / Lo scandalo

Dossieraggio illegale, spiati anche due trentini: Giancarlo Innocenzi e Alessandro Chiocchetti

L’ex sottosegretario alle Comunicazioni, uomo di fiducia di Silvio Berlusconi, e il segretario generale del Parlamento europeo tra i nomi nel mirino del finanziere Striano

di Leonardo Pontalti

TRENTO. Guido Crosetto, Fedez, Andrea Agnelli, Marta Fascina e tanti altri. E tra loro anche due trentini. Ci sono pure Giancarlo Innocenzi, ex sottosegretario alle Comunicazioni nel secondo governo Berlusconi (2001-2005) e uomo di fiducia del Cavaliere e Alessandro Chiocchetti, il fassano segretario generale del Parlamento europeo, tra le centinaia di persone - ministri, politici, figure dello sport e dello spettacolo - che sarebbero stati oggetto di dossieraggio da parte del luogotenente della guardia di finanza Pasquale Striano.

Quest'ultimo è accusato (assieme ad altri quindici indagati a vario titolo) di aver indebitamente consultato database ed archivi che contengono elementi come dichiarazioni dei redditi, giacenze su conti correnti, dati del casellario giudiziale e così via. Acquisizioni di informazioni riservate, la cui consultazione è legittima per accertamenti o necessità investigative (Striano lavorava all'ufficio che si occupa delle cosiddette Sos, le segnalazioni di operazione sospetta che le banche sono tenute a fare alla Banca d'Italia quando notano movimenti sospetti sui conti correnti) ma che, come avrebbe fatto emergere l'inchiesta, non sarebbero state sussistenti in occasione delle copiose consultazioni da parte del militare.

Allo stato attuale tutto sembrerebbe avere più la natura dell'occhiata dal buco della serratura, ancora non è chiaro a quale scopo. Secondo la procura di Perugia - che ha iscritto nel registro degli indagati anche tre giornalisti - Striano avrebbe agito per fornire elementi ad alcuni reporter ed è questa anche la convinzione di Innocenzi: «Sono stupito e amareggiato, più che altro perché quando tanti anni fa, da operatore dell'informazione (Innocenzi fu direttore dei servizi giornalistici di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 prima che le reti dell'allora Fininvest varassero i loro telegiornali, ndr), vedevo i reporter Usa rovistare nei bidoni della spazzatura fuori dalle case delle star per cercare scoop, speravo non saremmo mai arrivati a questo punto in Italia, invece mi pare ci siamo arrivati. Non credo che questi dossieraggi siano stati finalizzati a chissà quale attività eversiva, tempo che ci ritroviamo proprio di fronte a gretta voglia di farsi gli affari altrui. Mi inquieta, questo sì, che a farlo siano uomini e funzionari dello Stato, ma al di là di questo sono sereno. Ormai vivo in Gran Bretagna da tempo, lavoro in tutt'altro campo e sono lontano da politica e incarichi quindi che curiosino pure finché vogliono».

«Forse - ironizza invece Chiocchetti - hanno sbagliato persona: mi definiscono come alto burocrate, ma al di là dei miei incarichi al Parlamento europeo non credo di poter interessare a chi abbia interessi torbidi. Né credo che possano interessare le mie posizioni finanziarie: ho un mutuo per la mia casa qui e pago alcune spese a Moena ogni mese per contribuire al bilancio familiare tra mia madre e mio fratello. Le movimentazioni sono tutte qui. Anche politicamente non so che interesse potrei rivestire per un eventuale cacciatore di informazioni quindi resto più perplesso e divertito, che stupito o preoccupato».

comments powered by Disqus