Animali / Politica

Abbattimento degli orsi, aperta la discussione generale in Consiglio provinciale

Nel corso della mattina sono intervenuti diversi consiglieri in discussione generale. Il testo del ddl Failoni, composto di un unico articolo è gravato da centinaia di ordini del giorno di natura ostruzionistica, in particolare di Degasperi e Coppola che hanno lasciato intendere di essere disponibili a ritirare se interverrà un confronto con la Giunta utile ad accogliere alcuni spunti. Alle ore 14.30 i lavori riprenderanno con l’intervento del consigliere Claudio Cia

TRENTO. Si è aperta stamane, lunedì 4 marzo, alle ore 9.30 la seduta straordinaria del Consiglio provinciale riservata all’esame del disegno di legge 11 dell’assessore Roberto Failoni che modifica la legge relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e fissa nel numero massimo di 8 gli orsi annualmente sopprimibili perché dannosi o pericolosi. Nel corso della mattina sono intervenuti diversi consiglieri in discussione generale. Il testo, composto di un unico articolo è gravato da centinaia di ordini del giorno di natura ostruzionistica, in particolare di Degasperi e Coppola che hanno lasciato intendere di essere disponibili a ritirare se interverrà un confronto con la Giunta utile ad accogliere alcuni spunti. Alle ore 14.30 i lavori riprenderanno con l’intervento del consigliere Claudio Cia.
 

L’assessore Roberto Failoni ha ringraziato in apertura i colleghi per l’iter ampio e allargato percorso dal disegno di legge in Commissione, che ha previsto l’ascolto attento e rispettoso di tutti i soggetti coinvolti, oltre che per la conferenza d’informazione della scorsa settimana che ha offerto ulteriori argomenti e approfondimenti rispetto al tema oggetto della discussione odierna.

“Per questo – ha aggiunto amareggiato – non mi attendevo il deposito di oltre 100 ordini del giorno presentati dall’opposizione con un atteggiamento che appare obiettivamente ostruzionistico. Credo che questo ddl sia l’ennesima opportunità di avvicinare le valli alla città, ha detto fuori dalla retorica. Sicurezza per i propri figli, ma anche per coloro che lavorano nei boschi e nei paesi: questo ci chiedono i cittadini, ha dichiarato con enfasi. Vi diamo fiducia, ha concluso, per il rispetto del Consiglio e del suo ruolo, ma alla fine occorrerà dare una risposta precisa e decisa ai trentini”.


”Ognuno fa la sua parte - ha esordito Lucia Coppola (Alleanza Verdi Sinistra italiana), ma il tema è complesso e lo è diventato ancora di più a seguito della morte del giovane Andrea Papi. Coppola ha percorso la vicenda e le tappe dell’introduzione dell’orso sul territorio trentino. L’orso è protetto dalla legge, dalla convenzione di Berna e dalla direttiva europea Habitat che inserisce questo grande carnivoro tra le specie protette, ha ricordato. Le deroghe previste fin qui riguardavano gravi danni alla sicurezza pubblica, ma potevano diventare effettive solo in mancanza di alternative e previa autorizzazione sulla base di una valutazione tecnica di Ispra”.
 

Coppola ha poi continuato: “Il numero di abbattimenti possibile e per non compromettere lo stato di conservazione della popolazione ursina, stabilito in un massimo di 8, non significa a suo avviso che quello è il numero di orsi da sopprimere annualmente. Il numero va commisurato allo stato e alle condizioni di salute, tenendo conto delle fragilità della popolazione”.


Roberto Paccher (Lega nord) ha preso la parola sull’ordine dei lavori per ricordare che il garante delle minoranze Francesco Valduga aveva pattuito con la maggioranza tempi non contingentati a questo disegno di legge, in cambio di una discussione laica e corretta su un tema così delicato e che sta a cuore dei trentini. Per avere dato fiducia alle minoranze, ora ci troviamo con oltre 100 ordini del giorno, ha dichiarato amareggiato e la prospettiva di restare in aula dieci ore a discutere. 
 

Paola Demagri ha annunciato di volere offrire un contributo migliorativo con alcune modifiche e suggerimenti. Ha annunciato un ordine del giorno in cui chiede il ritorno al monitoraggio annuale, argomento trasversale nella conferenza d’informazione. Altri elementi su cui fissare l’attenzione a suo avviso, quello dell’informazione dal punto di vista turistico e quello dell’incremento delle guardie forestali sul territorio. “Dovremmo trovare – queste le sue parole - il modo di ridurre l’atteggiamento terroristico verso la cittadinanza, ha aggiunto, trattando la questione orso come una questione sociale che coinvolge le valli, ma anche le città”.
 

Filippo Degasperi (Onda) ha esordito ricordando che dal 2018 il centrodestra, a parte l’abbattimento di M49, non ha fatto proprio niente. “Chi ha voluto gli orsi in Trentino? La coalizione che ha immaginato e realizzato questo progetto è stata sostenuta nel corso degli anni dagli elettori “forse distratti”, compresi quelli delle valli, ha notato. Un progetto che, ha convenuto, si è rivelato un totale fallimento. Ascoltiamo i suggerimenti della scienza ed eliminiamo in primo luogo il foraggiamento”.


Francesco Valduga (Campobase) è intervenuto a chiarire di aver appoggiato la richiesta di non contingentamento dei tempi del collega Degasperi perché si considerava il ddl importante e degno di un approfondimento accurato, nonostante sia costituito da un unico articolo: “Se si fosse capaci di pianificare i rapporti con le minoranze i problemi si risolverebbero in fretta”.


La vicepresidente Francesca Gerosa ha precisato la necessità di distinguere il mondo di ambientalisti che lavorano con equilibrio e passione rispetto ai violenti che usano le proprie posizioni contro la Giunta dai quali ha detto di dissociarsi convintamente. Ha rivendicato l’importanza del Tavolo richiamato da Degasperi che aveva coinvolto anche le realtà economiche a vario titolo.

”Se da un lato – ha affermato – occorre vigilare sulle normative, ha detto, il fenomeno va indubbiamente gestito, magari assieme alle regioni dell’arco alpino che avevano condiviso il progetto. Quanto al foraggiamento è importante avviare una riflessione perché la verità in tasca non ce l’ha nessuno, ma un ordine del giorno non sembra a suo avviso essere necessario. La sicurezza delle persone deve venire prima di tutto, all’interno del rispetto dell’ambiente e in un contesto di sostenibilità”.

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