Aumenti / Il caso

Dirigenti provinciali, la paga vola dagli attuali 155mila a 240mila euro

I potenziali interessati della riforma sono i dirigenti delle cosiddette società di sistema controllate dalla Provincia, attraverso cui passa una buona fetta delle politiche sociali e di sviluppo economico del Trentino. La proposta su cui sta lavorando De Col si basa sulla soglia fissata dal “Decreto Madia”

REDDITI In Provincia il più ricco è De Col

TRENTO. In Provincia sta prendendo corpo il progetto di adeguamento dei compensi per chi dirige le società partecipate. L'ipotesi, che ha in mente il nuovo dirigente generale Raffaele De Col è di portare il compenso a 240 mila euro, rispetto al limite attuale di 155 mila euro, importo massimo omnicomprensivo, stipendio e premio di risultato. I potenziali interessati della riforma sono i dirigenti delle cosiddette società di sistema controllate dalla Provincia, attraverso cui passa una buona fetta delle politiche sociali e di sviluppo economico del Trentino. 

Queste: Itea, Patrimonio del Trentino, Cassa del Trentino, Trentino Trasporti, Trentino Digitale, Interbrennero, Trentino School of management, Trentino Riscossioni e Trentino Sviluppo.

Nella recente girandola tra i dirigenti della Provincia, ci sono tre "esternalizzazioni": Roberto Ceccato, mandato a dirigere Itea spa, Paolo Simonetti, destinato a Trentino Digitale spa, e Luciano Malfer, che passa alla Fondazione Bruno Kessler.

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