Montagna / Il dramma

Emilio Zierock è fuori pericolo: «Non ricordo nulla di quegli istanti»

Il giovane imprenditore della cantina Foradori di Mezzolombardo ha parlato ai familiari dopo l’operazione chirurgica in Canada. Suo fratello Theo: «L’intervento è riuscito, in linea di massima possiamo confidare che possa tornare a camminare». Fino a ieri le proibitive condizioni meteo hanno impedito il recupero delle salme delle vittime del disastro in elicottero sui monti, Heiner Oberrauch Jr, Andreas Widmann e il loro pilota
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TRENTO. Emilio Zierock è fuori pericolo e l'operazione al collo dopo le fratture alle vertebre sembra essere andata per il meglio: «Non dovrebbero esserci complicazioni e possiamo dire in linea di massima che tornerà a camminare», ha confermato ieri il fratello Theo.

Resteranno però altri traumi: «Non ricordo nulla, sono caduto sciando?», ha chiesto - ieri dopo essersi risvegliato, a operazione avvenuta - alla mamma e alla moglie che si trovano in ospedale a Vancouver.«Sono riuscito a sentirlo anch'io - spiega Theo, rimasto invece in Rotaliana - l'ho chiamato dopo l'operazione: non solo non ricorda nulla dello schianto, ma ancora non sa che i suoi amici sono morti».

Emilio solo nelle prossime ore sarà informato della triste sorte toccata agli imprenditori bolzanini Heiner Oberrauch junior, 29 anni, Andreas Widmann, 35 anni e al loro pilota.

Le tre salme giacciono ancora sulle montagne di Terrace in British Columbia, a 700 chilometri da Vancouver, dove le proibitive condizioni meteo ne hanno fino a ieri il recupero. Le operazioni sono cominciate solo nelle scorse ore, in concomitanza con l'arrivo delle famiglie delle vittime per il riconoscimento e dei cari dei feriti.

Con Elisabetta Foradori, mamma di Emilio Zierock e la moglie Federica Bassi, a Vancouver si trovano ora anche Georg Oberrauch e Heini Widmann. «La mamma e Federica si sono alternate per dargli tutto il supporto possibile», prosegue il fratello Theo. «Ora prossimi interventi riguarderanno il braccio e l'anca, entrambi fratturati».

La famiglia ha attivato uno specialista per la gestione post-traumatica. «Solo con il tempo si renderà conto di quanto successo, il recupero mentale sarà lungo e doloroso. Penso che sarà molto importante condividere e sfogare il dolore con le altre famiglie coinvolte. Ci conosciamo tutti, il gruppo che era in Canada aveva già fatto altri viaggi assieme. Stavolta però Emilio era indeciso: era reduce da un viaggio di nozze e gli sembrava quasi troppo partire di nuovo. Alla fine si è convinto, di fronte a un'esperienza irripetibile».

Emilio Zierock non smetterà mai di ringraziare Jakob Oberrauch, 34 anni, fratello di Heinzl. È lui che ha dato l'allarme e permesso i soccorsi: «Senza di lui nessuno sarebbe vivo probabilmente, è un eroe. Ma tutti in quel gruppo, così forte e unito, avrebbero fatto lo stesso», conclude Theo Zierock.

Riguardo agli altri feriti, c'è apprensione proprio per Jakob Oberrauch, ad di Sportler, sottoposto nelle scorse ore a una delicata operazione dopo aver perso molto sangue. Sia lui che Johannes Peer, cognato dei fratelli Oberrauch, nonché direttore finanziario di Sportler, sono stati trasferiti in ospedali specializzati: sarebbero coscienti, ma ancora non gli sarebbe stata comunicata la morte dei due amici.

«È troppo presto, sarebbe un ulteriore shock», ammette uno dei genitori dei sopravvissuti.Il dramma sta coinvolgendo direttamente anche chi è salito sul secondo elicottero di ritorno: Moritz Sanoner, Nikolaus Widmann, figlio di Thomas (l'ex assessore provinciale alla Salute), e Alessandro Isotti.

«Pur essendo sconvolti, sono al fianco degli amici feriti», conferma Oswald Demetz, proprietario dell'hotel Engel: «Mio figlio Marvin faceva a sua volta parte del secondo gruppo e aveva il 50% di possibilità di morire. Quel maledetto martedì ci chiamò alle 6 del mattino per dirci che era successa una cosa grave, ma che lui stava bene. Ora non vediamo l'ora di rivederlo. Nei prossimi giorni tornerà, non appena tutte le famiglie si saranno stabilizzate a Vancouver».

La permanenza in Canada durerà al massimo qualche giorno invece per le famiglie delle due vittime: quanto basta per organizzare il rientro delle salme di Andreas e Heinzl.

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