Mobilità / Il nodo

Valsugana chiusa per frana, la Provincia di Trento chiede la riapertura alle sole vetture

La messa in sicurezza della parete richiede un mese e mezzo di lavoro, Fugatti si rivolge alla prefettura di Vicenza evidenziando le difficoltà per chi viaggia e chiedendo di verificare la possibilità di modificare l'ordinanza del Comune di Valbrenta

SICUREZZA Altri massi pericolanti: Valsugana chiusa almeno un mese e mezzo
LA FRANA Crollato un pezzo di montagna su statale e ferrovia
IL FATTO. Massi sui binari e fino sulla statale
VIDEO Paurosa frana sulla Valsugana: sospesi traffico e treni

 

TRENTO. Troppi disagi con la chiusura totale per un mese e mezzo della statale 47 della Valsugana, principale arteria di collegamento verso est per il Trentino. Da qui la richiesta della Provincia autonoma alle autorità venete di una modifica, per consentire il transito alle sole vetture, quella più lontana dall'area franata venerdì 12 gennaio, nel territorio di Valbrenta (Vicenza), vicino al confine trentino, con danni in parfticolare al viadotto stradale e alla ferrovia della Valsugana. All'indomani della frana era stato riaperto temporaneamente il transito su una unica corsia, in direzione sud, alle sole vetture, ma poi si è subito passati alla chiusura totale anche verso sud, con deviazione verso il tunnel San Vito che sale in direzione del Feltrino.

Si deciderà se adottare questa attenuazione del blocco, proposta da Trento, in una seduta che è in programma domani, lunedì 22 gennaio, in prefettura a Vicenza. In questo modo si ridurrebbero in parte i disagi per chi viaggia, oggi costretto in entrambi i sensi alla lunga deviazione verso nord, in territorio bellunese, via Feltre. Resta chiusa anche la ferrovia, istituiti bus sostitutivi penalizzati ovviamente dai tempi di percorrenza allungati per la chiusura della strada.

L'emergenza deriva dal fatto che è ancora instabile la parete sopra la statale e la ferrovia, a San Marino di Valbrenta: ci sono massi pericolanti e bisogna procedere alla messa in sicurezza, con disgaggi e posa di nuove barriere. Sono cadutidi 300 metri cubi di materiale roccioso ma si stima che altrettanti siano quelli a rischio ancora sul pedio, una delle anticime del massiccio del Grappa.

La frana in Valsugana, ancora interrotte la statale 47 e la ferrovia

Restano chiuse la statale 47 della Valsugana e la ferrovia fra Primolano e Bassano, in seguito alla frana caduta nella tarda mattinata di venerdì 12 gennaio, nel territorio di Valbrenta (Vicenza), vicino al confine trentino. Oggi, sabato, in programma l'avvio degli interventi di messa in sicurezza del pendio, significativi i danni alle infrastrutture travolte dai massi [foto: vigili del fuoco e Anas]

"Abbiamo rappresentato alla prefettura di Vicenza - spiega il presidente trentino Maurizio Fugatti - la difficoltà generata dal blocco totale della mobilità in Valsugana, nel tratto centrale, e abbiamo chiesto di verificare la possibilità di cambiare la posizione del Comune di Valbrenta al fine di rivedere il prima possibile l'ordinanza di chiusura, valutando ad esempio la possibilità di una riapertura unicamente alle automobili; in tal senso alla riunione del Comitato operativo viabilità in programma sempre in prefettura a Vicenza lunedì, la polizia stradale del Veneto sosterrà questa tesi per garantire i collegamenti fra Veneto e Trentino".

Piazza Dante spiega anche di essersi interessata sul fronte del servizio ferroviario: "Abbiamo inoltre interloquito - prosegue il presidente - anche con i dirigenti di Rfi dell'ambito di Venezia, perché la frana che ha interrotto la circolazione della strada statale della Valsugana incombe in particolare sulla linea ferroviaria, anch'essa chiusa.

Siamo consapevoli che le alternative di transito per chi viene dall'area del Vicentino e di Bassano sono difficilmente sostenibili per tutte quelle attività economiche che afferiscono all'area del Tesino e del Primiero, quindi siamo al lavoro per cercare soluzioni fisiche o temporali che limitino il più possibile i disagi, compatibilmente con le esigenze e le necessità dei territori limitrofi".

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