Infanzia / La storia

Il Garante dei minori sulla piccola trentina tenuta in un orfanatrofio in Messico: «Violazione dei diritti della bambina»

Il titolare dell'autorità provinciale per i diritti dei minori a Trento, Fabio Biasi, spiega che insieme all’ambasciata italiana sta facendo tutto il possibile per contribuire alle iniziative per far tornare a casa la figlia di Elena Marini, fotografa trentina

IL CASO Bimba trentina "rinchiusa" in un orfanatrofio in Messico: l'appello della mamma

di Francesca Cristoforetti

TRENTO. «Dalla documentazione che abbiamo acquisito crediamo che ci sia una violazione dei diritti della bambina». A parlare è il Garante per i diritti dei minori della Provincia di Trento, Fabio Biasi, che, insieme all’ambasciata italiana a Città del Messico e il console Andrea Lay Bordoni «stiamo facendo tutto il possibile nei limiti delle nostre competenze» per riuscire a far tornare a casa la figlia di Elena Marini, fotografa trentina 43enne.

La piccola, di soli 10 anni (nata a Cles e con la cittadinanza italiana), dal 16 agosto scorso si trova in una struttura per bambini orfani e maltrattati, Dif, nella città di Oaxaca nel sud del Messico, luogo dove ha vissuto gran parte della sua vita per la professione della mamma. Il tutto sarebbe nato da una «lite domestica» tra madre e figlia.

Poi l’allontanamento. «Abbiamo contattato anche il Ministero e ho notificato il caso a Save the Children – aggiunge Biasi –. Con il console Lay stiamo monitorando la situazione: lui stesso è andato a trovarla in alcune occasioni. Vogliamo capire perché il tribunale abbia preso questa decisione per la bambina: per me c’è il rischio di una violazione dei diritti della minore. Dobbiamo portare fuori dalla struttura la piccola, per lei potrebbe essere traumatico rimanere ancora lì».

L’obiettivo, dopo l’appello della madre, rimane quello «di fare in modo che esca dalla struttura». Difficile al momento un rientro in Italia, sostiene il Garante, dato che alla bimba è stato ritirato il passaporto. «Sono procedure complesse, ma la nostra priorità rimane lo stato di salute di questa bimba, per cui bisogna intervenire urgentemente. Ho già mosso una proposta di mediazione con me o con il console, tra i due genitori», conclude Biasi.

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