Demografia / L’allarme

Crollo verticale delle nascite, il 2023 anno nero in tutto il Trentino, 237 neonati in meno

Diminuzione in tutti gli ospedali, ma più accentuata a Rovereto, fanalini di coda Cles, che non aveva mai fatto registrare un numero così basso di nuovi nati (232) e Cavalese (solo 137 parti), rispettivamente -12 e -15 per cento

di Patrizia Todesco

TRENTO. Se fino ad ora in Trentino si è parlato di calo delle nascite legato a un trend che piano piano, nel giro di 10 anni, aveva portato ad avere mille nati in meno (erano 4.894 nel 2012 e sono stati 3.848 nel 2022), quest’anno appena terminato si è registrato un vero e proprio crollo. La diminuzione è stata del 6,5% e i nuovi nati sono stati 3.611, 237 in meno rispetto all’anno precedente. Si tratta del numero più basso registrato in questo millennio all’inizio del quale i nuovi nati superavano quota cinquemila. Questo, tra alti e bassi, fino al 2011, anno in cui è iniziata la discesa.

È stato nel 2020 che per la prima volta si è visto il numero tre davanti alla cifra dei nuovi nati e da allora si è lentamente scesi, fino al crollo di quest’anno. I numeri del 2023. Vuoi perché il numero delle gravidanze a rischio è sempre maggiore, vuoi perché sempre più donne preferiscono partorire nei centri più grossi ritenuti più sicuri, fatto sta che la percentuale di nati al Santa Chiara è sempre più elevata anche se in termini assoluti anche il principale punto nascita della Provincia ha fatto registrare un decremento passando, da 2.323 nascite nel 2022 a 2.263 nel 2023.

Un calo maggiore lo ha fatto registrare Rovereto con 172 nati in meno rispetto allo scorso anno, tornando così sotto quota mille (non succedeva dal 2015).

Ai minimi storici anche Cles, che fatta eccezione per i 192 nati nel 2021, non aveva mai fatto registrare un numero così basso di nuovi nati (232). Si è fermato a 137 nati anche Cavalese. Lo scorso anno erano stati 132, ma con un mese e mezzo di chiusura del reparto. Un nato ogni 2,6 giorni.

Primi e ultimi nati. Al di là dei numeri annuali, Cles ha conquistato il primato del primo nato della provincia con Niko Bubic, venuto al mondo a mezzanotte e venti quando ancora nelle case e nei locali si festeggiava il nuovo anno. L’ultimo nato dell’anno a Cles, invece, ha visto la luce il 29 dicembre alle 5.48. Si tratta di Dorian, maschietto di 3,850 chili. Per quanto riguarda invece il punto nascita di Cavalese, l’ultimo nato del 2023, Enea, è venuto al mondo il 30 dicembre alle 18.58, mentre ieri a mezzogiorno ancora non si era avuta nessuna nascita. È venuta alla luce a Trento, invece, l’ultima nata del 2023 in Trentino. Si tratta di Ginevra Gilli, che ha emesso il suo primo vagito alle 10 e 21 del 31 dicembre.

Fatima, figlia di genitori di origini pakistane residenti a San Michele all’Adige, è invece la prima nata del 2024 a Trento. È venuta alla luce all’1 e 42. Le nascite del 2023. Il numero totale dei maschi (1.893, il 52,42%) è stato leggermente più alto di quello delle femmine (1718) e questo divario è stato maggiore a Cavalese dove i maschietti sono stati il 55,45% del totale dei nati.

In forte crescita il numero dei parti gemellari. Quest’anno sono stati ben 63, e 48 dei quali al S. Chiara. Ad influenzare questo dato è sicuramente il ricorso alla procreazione medicalmente assistita che da qualche anno ha portato ad un aumento del numero di gravidanze gemellari anche se quest’anno non ci sono stati parti trigemellari. Confermato anche nel 2023 il fatto che praticamente un bambino su quattro è di origine extracomunitaria (non unione europea). La percentuale è esattamente del 23% per quanto riguarda i nuovi nati in Trentino ed oscilla da un 24% a Trento e Rovereto, ad un 12,07% a Cles e a un 15,33% a Cavalese.

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