Giustizia / Il caso

Chico Forti scrive ad Amadeus: «La mia canzone al festival di Sanremo»

L’appello del trentino in carcere in Florida: «La data del Festival coinciderà con il mio 65esimo compleanno, 24esimo qui dentro. Sarebbe un bel regalo. Joe Calabro ha scritto e musicato una canzone che s’intitola “Chico Forti Sono io” oppure esiste un’altra canzone scritta da me specificamente per Andrea (Bocelli)»

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TRENTO. Fra pochi mesi Chico Forti compirà 65 anni, 24 dei quali trascorsi in carcere. Per tante, troppe volte si è parlato di un suo possibile rientro in Italia ma al momento l'ipotesi sembra non concretizzarsi, Per questo - lui e le tante persone che lo sostengono e gli vogliono bene - sanno che occorre "fare rumore", "sensibilizzare". E cosa, se non una canzone a lui dedicata cantata dal palco dell'Ariston proprio il giorno del suo compleanno potrebbe riaccendere i riflettori sul caso? A ideare la cosa è stato lo stesso Chico Forti che ha inviato una lettera direttamente ad Amadeus e pubblicata dal quotidiano Libero.

«Caro Amadeus, vengo al sodo - si legge nella missiva inviata - Ho un caro amico e sostenitore, che è fotogenicamente e vocalmente dotato, privo di vincoli contrattuali. Si chiama Sergio Calabrò, in arte Joe Calabro (paragonata alla tua scelta di nome la sua, forse, è un po' semplicisticamente americanizzata... ma così lo era anche Alberto Sordi). Joe ha scritto e musicato una canzone che s'intitola "Chico Forti Sono io", un mix più che dignitoso di liriche dedicate, bella voce ed assoli di chitarra.

A molti miei sostenitori è piaciuta: qui è disponibile nel catalogo istituzionale locale ed è tra le più gettonate. Lascio a te il giudizio musicale: conti alla mano hai dimostrato di saper puntare su cavalli vincenti, o comunque degni di spettacolo. La mia proposta, sogno, offerta, è di far partecipare Joe al tuo Festival. Ovviamene fuori concorso».

Un'utopia? Un sogno? Per una persona che ha saputo mantenere nervi saldi e il sorriso nonostante i lunghi anni trascorsi in carcere niente è impossibile. «Nulla ha stimolato il desiderio di realizzare i miei sogni quanto la parola "impossibile". Fin da ragazzino quando, arrampicando le Dolomiti, sognavo di cavalcare le più maestose onde dell'Oceano Pacifico che, contrariamente al nome, è tutt'altro che mansueto», racconta Chico dal Dade Correctional Institution di Florida City, il carcere in cui sta scontando l'ergastolo per l'omicidio di Dale Pike dopo la condanna nel 2000.

Per non lasciar nulla di intentato Chico Forti offre ad Amadeus anche una seconda possibilità. «Nell'eventualità che la canzone proposta non fosse per te soddisfacente - scrive nella lettera - esiste l'alternativa di "Noi Che Non Siamo Soli", un'altra canzone, questa però inedita, scritta da me e musicata da Joe specificatamente per Andrea (Bocelli, ndr). Il messaggio nelle mie liriche accomuna due privazioni: la vista per Andrea e la libertà per me».

E ancora: «La data del Festival coinciderà con il mio 65esimo compleanno (8 febbraio), 24esimo qui dentro. Sarebbe un gran bel regalo. Non sono ipocrita e la partecipazione di Joe, con una mia canzone omonima, aiuterebbe immensamente la mia causa in un momento cruciale. Con la convinzione di poter stringerti la mano, con un abbraccio oltre al messaggio, ti invio un sorriso. Imperterrito sognatore. Chico».

Ora la palla passa ad Amadeus. Chico dal carcere attende. Sperando e lottando come fa da 24 anni.

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