Politica/Lo scontro

Gli imprenditori sferzano Fugatti: «Basta ritardi, accordo o si torni a votare»

Appello di Paissan (Coordinamento imprenditori) di fronte allo stallo tra Lega e Fratelli d’Italia sulla nuova giunta provinciale: «Non possiamo permetterci questa instabilità» (nella foto di P.Pedrotti, Fugatti con Francesca Gerosa)

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. C'è sconcerto tra le categorie economiche per lo scontro politico in atto all'interno della maggioranza di centrodestra, tra Lega e FdI, sulla Giunta provinciale. Un braccio di ferro che ne sta bloccando la piena operatività, a dieci giorni dalla sua nomina, insieme a quella del consiglio provinciale. Mauro Paissan, che è presidente di Confesercenti del Trentino, ma anche del Coordinamento provinciale imprenditori, è molto preoccupato e richiama la maggioranza provinciale alla responsabilità. «Noi - spiega Paissan - già una settimana fa avevamo chiesto espressamente alla Giunta di mettersi al lavoro nel più breve tempo possibile, perché il Trentino ha bisogno di un governo operativo, che eserciti da subito le sue funzioni, considerato inoltre come la fine dell'anno sia sempre un periodo complicato. Non entriamo nel merito delle questioni politiche - prosegue il presidente del Coordinamento imprenditori - ma non ci aspettavamo che questa crisi potesse durare così a lungo, anche se dopo due minuti dalla firma delle deleghe si poteva immaginare che ci sarebbero stati problemi. Ora, tornare alle urne non lo vuole nessuno, ma non possiamo neanche permetterci di andare avanti in queste condizioni di instabilità ancora a lungo. Quindi: o sono in grado di risolverla, oppure le urne non sono uno spettro».

Il presidente Paissan conclude: «È chiaro che la politica è fatta di questo, accordi e pesi, ma non possono pensare che il Trentino stia a guardare per tanto tempo ancora i propri rappresentanti, che invece di fare se ne stanno a discutere se siano più importanti le deleghe sull'istruzione o quelle all'agricoltura, allo sviluppo economico o alla sanità: un livello di discussione sceso molto in basso. Auspico dunque che davvero nei primi giorni della settimana prossima si risolva la crisi, anche perché non possiamo permetterci una seconda seduta del consiglio provinciale in queste condizioni, senza neanche un presidente. Sarebbe un danno per l'Autonomia trentina».

Anche Marco Segatta, presidente dell'Associazione artigiani del Trentino, sollecita una soluzione in tempi brevi: «Auspico che le forze politiche che hanno ottenuto la maggioranza grazie alla fiducia dei trentini trovino la quadra per cominciare a lavorare. Il presidente Fugatti dice che la Giunta è operativa, ma questa situazione va risolta, perché hanno davanti cinque anni e devono cercare di lavorare in armonia. Ovvio - osserva Segatta - che nella scorsa legislatura per Fugatti era più facile, ma ora sta alla capacità della politica trovare una mediazione per fare il bene dei cittadini, dell'economia e del territorio della nostra Provincia autonoma».

Per Roberto Simoni, presidente della Federazione della Cooperazione, la situazione è particolarmente delicata: «Non vediamo l'ora che si arrivi a una stabilità, qualunque essa sia, al di là delle posizioni, perché la mancanza da parte della Provincia non ci fa piacere. Noi abbiamo sempre avuto un buon rapporto con la Giunta uscente, ma non ci sentiamo di interferire. Quando avremo la configurazione definitiva della Giunta sottoporremo una piattaforma di temi che stiamo elaborando con il confronto tra le varie anime e settori del movimento sul tema sociale, agricoltura, consumo, con la questione delicata dei piccoli negozi. Stiamo affinando la parte che avevamo elaborato per il documento del Coordinamento imprenditori».

Anche gli agricoltori esprimono il loro disagio per questa paralisi politica, tanto più che a differenza di altri settori economici, per quanto riguarda l'agricoltura la delega non è stata ancora assegnata, visto che Giulia Zanotelli, indicata da Fugatti, deve prima dimettersi da consigliera provinciale, ma considerato lo stallo con FdI, che rivendica proprio quella delega, non l'ha ancora fatto. «Spero si risolva il prima possibile - dichiara Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti del Trentino - perché abbiamo molta carne al fuoco ed è ormai da agosto che non si portano avanti temi importanti, come tutta la questione del Piano di sviluppo rurale con i prossimi bandi, la questione irrigua da prendere in mano, il piano per l'integrazione dei bacini imbriferi e altro ancora. Si mettano la mano sulla coscienza, da una parte e dall'altra e trovino un accordo. E noi collaboreremo con chiunque sarà l'assessore. Nella questione politica non entriamo».

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