Lavoro / La protesta

Oggi lo sciopero generale: i motivi e i possibili disagi in Trentino, garantite le fasce per il trasporto scolastico

Impossibile dire quale sarà l’adesione, le società di trasporti avvisano l’utenza. Manifestazione da piazza Fiera a Trento, e corteo alle ore 9. Disagi anche nella sanità

di Matteo Lunelli

TRENTO. “Mitigato” dalla precettazione del ministro Salvini, scatterà oggi lo sciopero generale. Le lavoratrici e i lavoratori del comparto pubblico e dei servizi e appalti che operato nel settore pubblico incroceranno le braccia per 8 ore.

Anche in Trentino. Perché anche in Trentino i contratti sono fermi e perché soprattutto in Trentino l'inflazione è alle stelle e le famiglie sono in grave difficoltà. Così Cgil e Uil lanciano l'appello a una partecipazione massiccia, per dare un segnale forte al governo, nazionale e provinciale. L'appuntamento è per oggi alle 9.30 in piazza Fiera: prima il raduno di rappresentanti sindacati e lavoratori, poi un breve corteo fino al commissariato del governo in corso 3 Novembre, e lì ci saranno gli interventi.

Nessun problema per i trasporti scolastici: alcune fasce orarie saranno garantite. Ad essere interessato dalla protesta è sia il personale di Trentino Trasporti che quello del gruppo Ferrovie dello Stato. Sono dunque possibili disagi per chi dovesse muoversi su treni, linee urbane ed extraurbane dei bus e altri sistemi di mobilità collettiva sul territorio provinciale.

Ecco le informazioni a cui fare attenzione per la cittadinanza. Il personale viaggiante e gli addetti alle biglietterie di Trentino trasporti S.p.A. garantiranno il servizio nelle seguenti fasce orarie: da inizio servizio fino alle ore 8.30 e dalle ore 16 fino a fine servizio. Le corse iniziate prima delle ore 8.30 e non ancora ultimate verranno effettuate con le seguenti modalità: nel servizio urbano e anche sulla funivia Trento-Sardagna, è garantita la prosecuzione della corsa fino alla capolinea. Per quanto riguarda il servizio extraurbano e ferroviario (sia sulla ferrovia Trento-Malè-Mezzana e Trento-Borgo-Bassano), si proseguirà fino al completamento della corsa.

Il servizio riprenderà regolarmente con le corse in partenza successivamente alle ore 16.

È impossibile prevedere quanto sarà impattante lo sciopero generale. Le stesse società di trasporti, infatti, fanno presente che «non sono disponibili dati di adesione relativi a precedenti scioperi proclamati dalle medesime sigle sindacali di pari durata riferiti al personale di Trentino trasporti SpA. Si informa, da ultimo, che il dato di adesione al più recente sciopero di 24 ore cui hanno aderito le organizzazioni sindacali Filt-Cgil e Uiltrasporti è stato pari al 18,15% del personale di Trentino trasporti SpA». Impossibile dire tuttavia quanto queste percentuali siano replicate e replicabili. Per quanto riguarda invece il gruppo ferrovie, lo sciopero coinvolgerà parte del personale del Gruppo FS, che coinvolge anche Trenitalia, dalle ore 01 alle ore 20:59. La società informa che «sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21. L'agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell'inizio e dopo la sua conclusione».

La protesta assume anche connotati locali: «Anche qui in Trentino - ha spiegato il segretario generale della Uil Walter Alotti - sciopereremo. E farlo non è un divertimento come dice il ministro Matteo Salvini: anzi, i lavoratori rinunciano alla loro paga, e di questi tempi è una scelta sofferta, e lottano per i loro diritti. Ci vorrebbe almeno il rispetto. A livello locale abbiamo firmato un protocollo d'intesa per il rinnovo dei contratti, ma non ci sono ancora gli stanziamenti e ci aspettiamo anche una ulteriore trattativa sulla base dell'inflazione che cresce». Aggiunge Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil: «A livello nazionale gli stanziamenti nella legge di bilancio sono insufficienti, nemmeno il 5% rispetto a un'inflazione del 15-16 per cento. Qui abbiamo un protocollo firmato, che usando le parole dello stesso Fugatti è ancora "aperto". E infatti ci sarà la necessità di rivederlo, anche perché i contratti pubblici del Trentino sono più bassi rispetto alla media italiana. Questo, ad esempio in sanità dove c'è una competizione enorme tra regioni per "accaparrarsi" i professionisti, ci fa partire già con un gap molto forte. Sciopereremo perché ridare dignità al lavoro, in Trentino il 60% dei lavoratori ha il contratto fermo da almeno tre anni e nel frattempo i beni di prima necessità sono aumentati di oltre l'11%. Il carrello della spesa è cresciuto oltre il venti per cento: anche le famiglie con due stipendi diventano povere, questa è una vera emergenza. E nel frattempo gli utili per le aziende del terziario crescono, perché loro scaricano l'inflazione sui prezzi. Un paradosso».

I due segretari, insieme a Cinzia Mazzacca (Cgil), sottolineano l'importanza dello sciopero, anche alla luce delle novità riguardati le pensioni («Criticavano la Fornero e ora hanno addirittura peggiorato quella legge), il tema fiscale («Ci sarà una riduzione del gettito fiscale che penalizzerà anche il Trentino, con almeno 42 milioni in meno») e il Pnrr («Ancora non sappiamo nulla su quei soldi, e il 2026 è vicino»). Ancora: «In Trentino oltre centomila lavoratori e lavoratrici hanno contratti scaduti e retribuzioni ferme. Queste famiglie sono in difficoltà da anni. E non sarà il taglio del cuneo fiscale a risolvere l'emergenza».

Sull'adesione, ovviamente, non si possono fare pronostici, «ma le sensazioni sono buone, speriamo in un'adesione significativa che inverta il trend». Ora, quindi la palla passa ai lavoratori del comparto pubblico e quelli di appalti e servizi regolamentati e non che operano nei settori pubblici, cioè scuola, università, ricerca, trasporti, poste, vigilanza privata, pulizie e multiservizi, ristorazione collettiva, coop sociali, igiene ambientale e consorzi di bonifica.

Disagi possibili nel comparto sanità. L’Azienda Sanitaria del trentino comunica che “Le sigle sindacali USB Pubblico Impiego con l’adesione di SIDL, e CGIL, UIL e il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind hanno proclamato per l’intera giornata di domani, venerdì 17 novembre, uno sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private. Per il settore sanità lo sciopero sarà di 24 ore. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari si è attivata per garantire i servizi pubblici essenziali e assicurare agli utenti la continuità assistenziale, determinando i contingenti minimi di personale. L’assistenza sanitaria d’urgenza (servizi di emergenza e pronto soccorso) sarà garantita, mentre potrebbero esserci disagi per quanto riguarda le attività programmate, in base al numero di aderenti allo sciopero. Possibili disservizi quindi potranno verificarsi per le visite ambulatoriali programmate, i prelievi del sangue e le prenotazioni al Cup”.
 

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