Perturbazione/La situazione

Maltempo, chiusa la fase di emergenza: 5 milioni la conta dei danni

Non è stato necessario riaprire la Galleria Adige Garda. Stamattina la riunione della Sala Operativa della Protezione civile. Colpite soprattutto le valli Giudicarie e Rendena, Non, Sole e Mocheni. Un migliaio i vigili del fuoco operativi sul territorio la scorsa notte

 

TRENTO. Rientrata l'emergenza maltempo che ha flagellato il Trentino negli ultimi giorni: stamattina (3 novembre) è stata convocata dal dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col la Sala Operativa della Protezione Civile per fare il punto della situazione e non sono state rilevate particolari criticità, nonostante i numerosi danni, che complessivamente ammontano a circa 5 milioni di euro.

Alcune strade rimangono attualmente chiuse, smottamenti e piccole frane sono comunque in via di risoluzione, mentre le strade forestali hanno subito numerosi cedimenti di banchine, erosioni e colate detritiche la cui valutazione complessiva sarà possibile soltanto in primavera .

Le richieste di intervento al Servizio Antincendi e protezione Civile dalle ore 12.00 di ieri e fino a questa mattina sono state oltre 230, mentre circa un migliaio di Vigili del fuoco sono stati attivati e distribuiti su tutto il territorio provinciale nella scorsa notte, soprattutto per monitorare gli eventi e essere pronti ad intervenire in caso di necessità.

Un ringraziamento al personale provinciale, ai Vigili del Fuoco permanenti e ai tantissimi volontari che hanno prestato la loro opera è venuto dal presidente Maurizio Fugatti, presente alla riunione: "A tutte le persone che si sono rese disponibili nelle diverse parti del territorio va un sentito ringraziamento da parte nostra. Questa seconda fase di emergenza può fortunatamente considerarsi chiusa; le strutture sono state in grado di utilizzare al meglio tutte le capacità tecniche e le infrastrutture a disposizione, come le dighe e, dopo le verifiche fatte questa mattina, non è stato necessario aprire di nuovo la galleria Adige-Garda".

Come emerso dai resoconti della Sala Operativa, gli interventi hanno riguardato soprattutto allagamenti per la rottura o il malfunzionamento di pompe, mentre gli eventi si sono verificati soprattutto nelle Giudicarie e in Rendena, nelle Valli di Non e Sole e in Valle dei Mòcheni.

Gli smottamenti e le colate di massi e fango che hanno interessato alcune zone sono tuttora in corso di valutazione. La frana che da Sporminore è scesa verso Lovernatico non sembra rappresentare un pericolo per il torrente e a Cloz la situazione è sotto controllo. A Cavedine si è verificata una frana traslativa in strati di roccia, che si sono frammentati in blocchi di varie dimensioni, provocando un accumulo di circa 50.000 mc alla base del versante. I due tralicci di elettrodotti e i due edifici agricoli vicini all'evento non hanno subito danni. Oggi è stato effettuato un sopralluogo con i rappresentanti del comune di Cavedine, per verificare la stabilità dei tralicci.

La situazione degli invasi è sotto controllo e anche il colmo del fiume Adige non ha creato situazioni di pericolo ed è in calo. Come ricordato dal presidente Fugatti, non è stato necessario ricorrere all'apertura della galleria Adige-Garda, anche se permane fino a lunedì prossimo il divieto di navigazione per un raggio di 200 metri dallo sbocco della galleria e da quello del fiume Sarca, oltre alla cauta navigazione su tutto lo specchio del lago, per la parte trentina. La pioggia ha raggiunto nelle ultime ore i 130 millimetri di media, calando ai 5 mm all'ora in mattinata, ma le precipitazioni si esauriranno con ogni probabilità nel corso del pomeriggio su tutto il territorio.

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