Rovereto / Il caso

Il ministro della giustizia Nordio: l'omicidio di Mara Fait non era prevedibile, la Procura ha agito bene

Il guardasigilli risponde all'interrogazione della deputata Stefania Ascari (M5S) sul femminicidio dell'infermiera in pensione colpita dal vicino di casa a Noriglio, lo scorso 29 luglio: non c'è spazio per iniziative o censure di carattere ispettivo o disciplinare a carico dei magistrati

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TRENTO. L'omicidio di Mara Fait, l'infermiera in pensione di 63 anni uccisa dal vicino di casa a a Noriglio di Rovereto lo scorso 29 luglio, non era prevedibile e la Procura ha agito in modo corretto. È quanto emerge dalla risposta del ministro della giustizia Carlo Nordio all'interrogazione della deputata Stefania Ascari (Movimento 5stelle).

Dopo l'omicidio di Mara Fait e l'uccisione, sempre a Rovereto, una settimana più tardi, di Iris Setti, aggredita in un parco da una persona giànota per comportamenti violenti, si erano accavallate le voci che riflettevano sui dispositivi di prevenzione possibili di fronte a situazioni di questo tipo.

"Tutte le decisioni adottate risultano corroborate da prove documentali e dichiarative e il contesto in cui siffatta vicenda si è via via dipanata e aggravata, caratterizzata da rapporti di pessimo vicinato, rientra in un ambito di relazioni umane estremamente diffuso che non poteva certo lasciare presagire un esito così infausto", riporta Nordio.

Per il ministro, "alla stregua di tutte le argomentazioni esposte appare evidente come non vi sia spazio per iniziative o censure di carattere ispettivo o disciplinare a carico dei magistrati occupatisi della vicenda, non ravvedendo alcuna anomalia nel loro operato".

Intervistata dall'Adige nell'agosto scorso, la psicologa forense e criminologa investigativa Roberta Bruzzone aveva definito le uccisioni di Mara Fait e di iris Setti "due vicende per molti versi ampiamente prevedibili. Nel primo caso, quello della signora Mara Fait, la problematica con il vicino di casa era incancrenita da tempo. Confronti accesi e continue minacce, una polveriera pronta ad esplodere. Si doveva dare peso alle segnalazioni della signora e alle sue richieste di aiuto. Come? Allontanando il soggetto. Invece molto spesso questo tipo di scenario non viene letto nella giusta prospettiva di gravità. Il rancore cova per anni, diventa cronico ed esaspera gli animi fino a condurre ad agiti di questa portata".

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