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Aeroporto di Verona sempre più trentino: la Provincia investirà altri 4,3 milioni di euro

Il Catullo - viene spiegato da una nota della Provincia - viene considerato strategico anche in funzione dei Giochi olimpici Milano-Cortina 2026. L’obiettivo è quello di creare le condizioni per attrarre un bacino di utenza che porti ad un numero di passeggeri annuo prossimo ai 5 milioni rispetto agli attuali 3 milioni circa

TRENTO. La Provincia autonoma di Trento aderirà all'aumento di capitale sociale approvato ieri, venerdì 23 settembre, dall'assemblea degli azionisti di Aeroporto Catullo Spa, società aeroportuale alla quale partecipa per il 14,23% delle quote sociali. L'impegno della Provincia, in funzione della propria partecipazione alla società, sarà pari a 4,3 milioni di euro per il diritto di opzione di competenza, ai quali potranno aggiungersi ulteriori 419 mila euro per l'esercizio della prelazione su circa 17.000 azioni di spettanza eventualmente inoptate.

L'operazione - comunica la Provincia in una nota - è volta a garantire il sostegno degli investimenti in corso e di quelli previsti sulla base del piano di sviluppo degli scali di Verona e Brescia da qui al 2032. Oltre ad essere il principale scalo aereo per l'accesso al Trentino, il Catullo viene considerato strategico anche in funzione dei Giochi olimpici Milano-Cortina 2026. Già nel luglio 2021 la Provincia autonoma di Trento aveva sostenuto la società con un aumento di capitale di circa 5 milioni di euro volto a rilanciare l'aeroporto nel post pandemia. Con l'adesione alla operazione di aumento del capitale sociale proseguono dunque gli investimenti previsti dal nuovo piano industriale, ed in particolare quelli relativi all'aeroterminal scaligero, al fine di creare le condizioni per attrarre sul Catullo un bacino di utenza che porti ad un numero di passeggeri annuo prossimo ai 5 milioni rispetto agli attuali 3 milioni circa.

Sul piano societario, l'adesione dei soci pubblici all'operazione di aumento garantisce la conservazione dell'assetto esistente tra soci pubblici e soci privati, garantendo ai primi la maggioranza delle quote sociali. In prospettiva potranno essere valutate opzioni diverse, anche attraverso patti parasociali, che potranno portare a nuovi assetti, nel rispetto delle regole di trasparenza prescritte per operazioni di apertura a soci privati o incremento della partecipazione degli stessi.

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