Mediterraneo / Crisi umanitaria

Caos a Lampedusa, arrivi continui di barche di migranti: 7 mila persone in 48 ore

Continuano gli sbarchi sull'isola che è ormai al collasso dal punto di vista delle capacità di accoglienza. I volontari cercano di prendersi cura di chi arriva, ormai stremato, offrono bottigliette d'acqua eutilizzano nebulizzatori per dare refrigerio

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ROMA. Sbarchi senza sosta a Lampedusa, con la tensione alle stelle tra migranti e forze dell'ordine. Quasi settemila le persone nell'hotspot dell'isola siciliana. Solo ieri gli arrivi sono stati 2.154. Oggi previsti 3.750 trasferimenti.

A dare la dimensione di quello che sta accadendo a Lampedusa, dove gli sbarchi dei migranti sono incessanti, sono i numeri: nelle ultime 48 ore sono approdate nell'isola quasi 7 mila persone, più del totale degli abitanti di Lampedusa, che conta 6 mila residenti. Il sindaco Filippo Mannino, che assieme al consiglio comunale nel pomeriggio ha decretato lo stato di emergenza, non chiude occhio da due giorni: «Siamo stanchi».

Ovunque c'è il caos: nell'hotspot c'è stata una ressa per accaparrarsi le buste col cibo e la bottiglietta d'acqua distribuite dalla Croce rossa; nel molo Favaloro, con 300 migranti in attesa dei trasferimenti, la polizia ha dovuto effettuare un'azione di alleggerimento. Gli sbarchi sull'isola sono incessanti. Non ce l'ha fatta però un bimbo di appena 5 mesi, annegato dopo essere caduto in mare assieme alle altre persone a bordo per il ribaltamento del barcone quando un guardacoste era a poche decine di metri pronto a soccorrerli. Salvo invece un altro gruppo di naufraghi, anche loro finiti in acqua nel tardo pomeriggio di ieri dopo che la loro barca ha urtato gli scogli nella zona della Tabaccara: quattro di loro sono stati salvati da due ragazzi che stavano rientrando dopo una gita, si sono gettati in mare, raggiungendoli a nuoto con i salvagenti.

Alle spalle la stagione turistica, l'isola è piombata nell'incubo e non sembra esserci via d'uscita perché le condizioni climatiche favorevoli spingono le partenze. Alcuni lampedusani aiutano gli operatori ad assistere i naufraghi nel molo Favaloro, dove ieri ci sono stati momenti di tensione tra le forze di polizia e i migranti.

La calca è stata provocata perché chi doveva essere caricato sui bus e trasferito al porto, non riusciva a farsi largo tra la folla.

Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, sono state costrette a una carica di contenimento, dopo avere battuto con gli scudi sul selciato. Una volta calmati gli animi i migranti si sono seduti a terra senza proteste. Il trasferimento è regolato da un braccialetto che viene fatto indossare ai migranti per capire chi ha la precedenza perché sbarcato prima degli altri.

I volontari della Croce Rossa stanno cercando di prendersi cura di quanti arrivano a Lampedusa, offrendo bottigliette d'acqua o utilizzando nebulizzatori per dare refrigerio.

In molti, invece, preferiscono un bagno al mare con giubbotti e salvagenti improvvisati, sotto lo sguardo attento della guardia costiera che li invita a raggiungere terra. Sono tantissimi i barchini in fila in attesa di poter sbarcare: dalla mezzanotte di ieri sono stati registrati 42 approdi, più di 1.800 persone, gran parte finite nell'hotspot, dove la situazione è drammatica con quasi 7mila ospiti (la struttura ne può contenere 400), e si teme per le condizioni igienico-sanitarie.

Per la morte del bimbo di 5 mesi, il sindaco ha dichiarato il lutto cittadino. La mamma del neonato è originaria della Guinea, una minorenne che viaggiava, assieme ad altre 45 persone, su un natante salpato da Sfax, con la sorella, il cognato e il nipotino. La carretta, secondo quanto ricostruito da Capitaneria di porto e polizia, si è ribaltata perché i migranti, alla vista della motovedetta della guardia costiera, si sono spostati quasi tutti su una fiancata. Il Viminale lavora per decongestionare Lampedusa: ieri sono stati trasferiti 1.650, oggi altri 3.750 lasceranno l'isola e venerdì ulteriori 2.270.

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