Giovani / L’evento

Anche 9 scout trentini al raduno mondiale in Corea del Sud

Il World Jamboree è un raduno di scout che si va in scena ogni 4 anni e coinvolge circa 50mila ragazzi tra gli 11 e i 15 anni provenienti da tutto il mondo

TRENTO. Dal Trentino alla Corea del Sud per il più importante evento dello scoutismo mondiale, il World Scout Jamboree a Saemangeum. Saranno 9 gli scout trentini che parteciperanno all’evento, assieme ad altri 900 esploratori italiani. Tre di loro, Sveva, Mattia e Filippo, accompagnati dal capo reparto Michele, hanno incontrato oggi l’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti.

Il World Jamboree è un raduno di scout che si va in scena ogni 4 anni e coinvolge circa 50mila ragazzi tra gli 11 e i 15 anni provenienti da tutto il mondo. Quest'anno si svolgerà a partire da martedì 1 agosto a sabato 12 agosto a Saemangeum, nel sud ovest della Corea del Sud.

I giovani che si candidano a partecipare vengono selezionati in base a loro percorsi di crescita e alle motivazioni espresse, trasformandosi così in ambasciatori delle loro comunità di provenienza.

Il tema di quest’anno è “Disegna i tuoi sogni” e offrirà vari programmi educativi basati sul concept “4S+ACT”, ovvero lo scouting per la propria vita, scienza e ingegno, sicurezza e protezione, sostenibilità e avventura, cultura e tradizione.

Un mix per supportare i giovani di tutto il mondo a sviluppare amicizie e realizzare i propri sogni di pace globale, unità e sostenibilità. Molti degli elementi del programma coinvolgeranno i ragazzi e le ragazze nello sviluppo delle capacità di leadership e di competenze per la vita attraverso le attività scout, e sfideranno i partecipanti a conoscere le questioni globali e a diventare cittadini attivi.

“Siamo orgogliosi che siano presenti dei ragazzi trentini a questo evento e che possano rappresentare la nostra terra – ha sottolineato Bisesti – . Sarà per tutti loro un’esperienza estremamente significativa, non solo per il contesto fatto di giovani provenienti da tutto il mondo, ma perché viaggiare in luoghi così lontani permette di trasportarsi in una realtà completamente differente dalla nostra. Questi ragazzi torneranno sicuramente cambiati e, al loro ritorno potranno sicuramente portare con loro un pizzico di tutto quello che avranno appreso e restituirlo alla comunità nei vari ambiti della propria”.

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