Carcere / Il caso

Aggressione nel carcere di Trento: perforato il timpano ad un agente di polizia penitenziaria

L’agente è stato inizialmente soccorso dal personale medico della struttura trentina poi, a causa delle lesioni subite, è stato trasportato con un'autolettiga all'ospedale Santa Chiara di Trento per le necessarie cure, dove è poi stato dimesso nella notte con quattordici giorni di prognosi

TRENTO. Sembra davvero non avere fine la spirale di violenza che contraddistingue la Casa circondariale di Spini di Gardolo a Trento. Ieri, 21 luglio, si è infatti registrata l’ennesima grave aggressione ad uno dei poliziotti in servizio, sul quale riferisce il segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Massimiliano Rosa: “Verso le 17.30, nel carcere di Trento, durante il servizio di telefonate, un detenuto ha aggredito improvvisamente un poliziotto, colpendolo con due pugni al volto e facendolo cadere rovinosamente a terra. Il detenuto, nordafricano e recidivo a identici comportamenti in altri Istituti di pena, ha dapprima dato inizio a un diverbio poi si è scagliato ferocemente contro il collega colpendolo ripetutamente al volto”.

"L’Agente è stato inizialmente soccorso dal personale medico della struttura trentina poi, a causa delle lesioni subìte, è stato trasportato con un'autolettiga all'ospedale Santa Chiara di Trento per le necessarie cure, dove è poi stato dimesso nella notte con quattordici giorni di prognosi, collare, timpano perforato e un sacco di dolori”.

Giovanni Vona, segretario nazionale Sappe per il Triveneto, stigmatizza il grave episodio ed esprime solidarietà al poliziotto coinvolti: “Con questi ulteriori gravi eventi critici sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi del Reparto di Trento: ma quest’ultimo episodio deve far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione”.

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