Mobilità / Il caso

Colonnine elettriche, flop del bando: penalizzate dai vincoli stretti le due offerte in Trentino

Pnrr, amara sorpresa dalla graduatoria sulle strade extraurbane in tutt’Italia non ammesse le proposte. Tutte le domande inammissibili anche sulle superstrade. Nelle città passa solo la proposta Be Charge, per 103 colonnine, in tutti i centri della regione. Non ammessa la proposta di Neogy, la partecipata di Dolomiti Energia e Alperia, che in Trentino ne avrebbe installate 84

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TRENTO. È un flop il bando Pnrr sull'installazione di colonnine elettriche: in Trentino (ma pure nel resto d'Italia) nessuna proposta è stata accolta, sull'extraurbano, mentre sull'urbano si è salvata solo la proposta di Be Charge (103 colonnine in tutta la regione).

Neogy, la partecipata di Dolomiti Energia e Alperia, è invece rimasta fuori da entrambi i bandi. E ora si spera in un nuovo bando, perché è interesse anche del territorio, quello di avere un'infrastrutturazione di questo tipo e in tempi ragionevoli.Per la conversione verso l'elettrico servono un po' di presupposti. Serve che le macchine costino cifre compatibili con i salari degli italiani, in costante calo da 20 anni, serve che le batterie diventino più sostenibili dal punto di vista dello smaltimento e più efficienti rispetto all'autonomia dei mezzi, serve che si aumenti la produzione magari generando una filiera produttiva capace di non mantenere l'Italia schiava di produzioni ideate e assemblate in altri continenti. E poi serve che i mezzi elettrici trovino una possibilità di ricaricarsi lungo il tragitto. Perché se l'auto pur pulita e poco inquinante non trova dove rifornirsi, difficilmente verrà considerata un mezzo di trasporto utile. Insomma, servono le colonnine elettriche.

Ecco perché nell'ambito del Pnrr si erano destinati fondi ad hoc. Ma le cose non sono andate esattamente come previsto.Il bando era diviso in due gare distinte. Quelle per l'extraurbano e quella per le aree urbane. In Trentino a tutto il 2020 erano state installate 1.047, tra spot pubblici e privati (questi ultimi sono stati stimati in 376 unità). Pur essendo tanti, rispetto al resto d'Italia, di sicuro non basta per parlare di rete efficiente. Da qui il bando. Che tuttavia non è andato bene, nonostante ci fossero soggetti interessati, anche in Trentino.

Due le offerte arrivate al ministero che coinvolgevano il territorio della regione: una da parte di Be Charge (per un totale di 27 stazioni di ricarica in regione) e una di Neogy Srl, quindi proposta tutta locale, per 16 stazioni di ricarica. A fine giugno, dalla graduatoria approvata, la doccia fredda: nessuna proposta è stata ammessa. Ma siccome questo non è accaduto solo in Trentino ma in tutta Italia, è evidente che ci sia stato un problema inerente ai vincoli troppo rigidi del bando.

«Il ministro ha annunciato, qualche giorno fa, che si valuta la pubblicazione di un altro bando - spiega la dirigente generale del servizio per le risorse idriche e l'energia Laura Boschini - quel che è certo è che questa era la prima di una serie di iniziative per aumentare la rete».

Come a dire: c'è tempo (e si spera risorse) per rimediare a quella che è evidentemente stata una falsa partenza.Partenza che è andata un po' meglio riguardo alle stazioni in ambito urbano. Per lo meno la proposta di Be Charge è stata accolta: saranno 103 in tutta la regione le stazioni che verranno installate, per un investimento totale di 1.092.0000 euro di contributo aggiudicato sul Pnrr.

Male è andata alla locale Neogy, joint venture tra Alperia e Dolomiti energia: aveva proposto 84 stazioni di rifornimento, ma il progetto è stato giudicato idoneo ma non ammesso al beneficio.

Su tutt'altro versante, quello delle colonnine private, aumenta la dotazione del territorio in modo decisamente più veloce: sono fermandosi alle installazioni coperte dal contributo del Superbonus del 110% fino a maggio, sono state coperte da contributo installazioni per qualcosa come 3.811 colonnine (per 7 milioni di investimenti). I privati si stano adeguando per un futuro che immaginano viri verso l'elettrico. Si attende il pubblico.

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