Italia / Il caso

Padre Alex Zanotelli: «Per Berlusconi apoteosi incomprensibile. Benedirlo in Duomo? Inaccettabile»

La critica del noto missionario trentino: «Benedirlo all’interno di una chiesa come il Duomo di Milano, con una cerimonia così grande e partecipata, significa accettare che il popolo italiano si riconosce in un uomo di questo tipo»

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di Nicola Maschio

TRENTO. «Silvio Berlusconi non aveva moralità: benedirlo all’interno di una chiesa come il Duomo di Milano, con una cerimonia così grande e partecipata, significa accettare il fatto che il popolo italiano si riconosce in un uomo di questo tipo».

Non ha sicuramente usato mezzi termini padre Alex Zanotelli, tanto infuriato quanto spiazzato dai funerali in pompa magna dell’ormai ex numero uno di Forza Italia, che nella giornata di ieri hanno richiamato migliaia di persone nel capoluogo lombardo.

Zanotelli, che per dodici anni ha vissuto come missionario in una baracca a Korogocho (nella periferia di Nairobi in Kenya) ha ribadito più volte di essere rimasto senza parole.

«Un funerale di questo tipo, un’apoteosi del genere - ha aggiunto Zanotelli - per un uomo che ha avuto legami con la mafia, che ha mercificato la donna e che ha sempre pensato solo a sé stesso è incomprensibile. Ma ci rendiamo conto che il popolo italiano ha nuovamente dimostrato di dimenticarsi tutto in pochissimo tempo? La potenza mediatica riservata a Berlusconi per la sua scomparsa è stata incredibile, rivolta ad un uomo che tutti sanno cosa ha fatto nella sua vita. E nonostante questo, i cittadini sembrano non avere memoria. Credo che un simile fatto sia altamente diseducativo per la società».

Dall’ex missionario sono arrivate parole dure anche sui ricordi che altri esponenti della politica, soprattutto internazionale, hanno riservato alla figura di Berlusconi. Per esempio quelle di Vladimir Putin, che ha ammesso di aver “perso un grande e caro amico”.

«Ribadisco e difendo con forza -  ha sottolineato ancora Zanotelli - la mia posizione: non possiamo andare avanti così. Non riesco a credere che si possa fare un funerale di questo tipo ad un uomo come Berlusconi, benedicendolo quasi come fosse un santo. Papa Francesco ha chiesto dei passi in avanti alla chiesa, ma così invece torniamo indietro parecchio.

In Germania hanno definito Berlusconi un “bunga bunga”, da noi invece gli fanno una messa nel Duomo di Milano. Un comportamento che non rispecchia quella che dovrebbe essere la chiesa di Gesù e anzi, che si allontana dai principi che dovremmo seguire tutti. Ripeto, non riesco proprio a spiegarmi un’apoteosi di questo tipo».

Insomma, per quanto dure le parole di Zanotelli, come lui stesso ha spiegato al termine dei propri ragionamenti, hanno l’obiettivo di far riflettere: «Se è vero che la chiesa deve occupare un ruolo critico nei confronti della società, non possiamo accettare una simile apoteosi per Berlusconi. È inspiegabile e invito tutti a pensare a ciò che è successo. Ma soprattutto, a ricordare l’uomo che è stato. Spero che anche altri uomini di fede e missionari, come sono stato io, concordino con questa mia posizione. Ho vissuto accanto alla più grande discarica del mondo e simili esperienze ti cambiano la vita. È un inferno che ti apre gli occhi ed ecco perché vedere simili comportamenti e celebrazioni per uomini di questo tipo è una cosa che non posso accettare», la conclusione di padre Alex.

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