Istituzioni / L'iniziativa

Autonomia, 400 studenti dialogano con gli esperti all'evento del consiglio provinciale

Nell’auditorium dell’Arcivescovile di 400 ragazze e ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti. In tre anni 11 mila studenti in visita all'assemblea legislativa, provenienti da tutto il Trentino

TRENTO. Come si parla ai ragazzi e con i ragazzi di autonomia? Con sorrisi, musica e l’intelligenza artificiale, ma anche collocandola nella storia e offrendo ai giovani la possibilità di approfondire le radici della specialità territoriale e i temi di attualità ad essa collegati.

Questa la ricetta studiata dallo staff dedicato alle scuole dell’attività di stampa e comunicazione del consiglio provinciale e che ha preso forma in una mattinata-evento, “Parliamo di autonomia”, dedicata agli studenti di diversi istituti superiori di tutto il Trentino.

Un appuntamento partecipato che ha visto la presenza nell’auditorium dell’Arcivescovile di 400 ragazze e ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti.

Tra gli ospiti intervenuti in sala l’assessore provinciale Mirko Bisesti, la sovrintendente scolastica Viviana Sbardella, il direttore di Iprase Luciano Covi e i consiglieri provinciali Mara Dalzocchio (Lega), Bruna Dalpalù (Fratelli d’Italia), Katia Rossato (Fratelli d’Italia), Ivano Job (Misto-Coraggio Italia), Lorenzo Ossanna (Patt). Sul palco, con i moderatori Rodolfo Ropelato e Nicola Tomasi (che in Consiglio provinciale si occupano delle visite guidate assieme ad Anna Eccher), il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, il segretario generale Giuseppe Sartori, il direttore del Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi e le consigliere Vanessa Masè (La Civica) e Paola Demagri (Casa autonomia.eu). E un ospite inatteso, una personificazione virtuale animata di ChatGpt.

A dare il via ai lavori e a fare gli onori di casa è stato Luca Zanin, responsabile dell’Attività di stampa, comunicazione e informazione del consiglio provinciale che ha dato il benvenuto agli studenti e agli ospiti e ricordato l’attività svolta per le scuole. Il Consiglio, ha detto, non ha scoperto questa mattina il mondo della scuola.

I gruppi da tutti gli istituti della provincia arrivano quotidianamente a trovarci a Trento, abbiamo accolto qualcosa come 11 mila ragazzi in tre anni, per un totale di 624 classi. Solamente in questo anno scolastico dialoghiamo con 6 mila studenti, sempre con lo stesso obiettivo: parlare di democrazia, di come lavorano i rappresentanti eletti dai cittadini, mostrare i luoghi dell’autonomia trentina, far scoprire le figure a cui dobbiamo la sua esistenza, come il grande statista Alcide Degasperi.

Con un format quasi televisivo, scandito da uno stringente cronometro-sveglia musicale, si sono succeduti gli interventi dei relatori.

Il primo a prendere la parola è stato Ferrandi che ha delineato il quadro storico del discorso. Ha parlato della data fondante dell’autonomia trentina, quella del 5 settembre 1946, anno dell’Accordo di pace di Parigi che, ha detto, ha funto da spartiacque per l’autonomia locale. Poi ha tracciato un percorso, dal Primo Statuto, al Secondo e alla fase di oggi.

Il dibattito è stato intervallato dalle domande e risposte al e del chatbot come. Il microfono è quindi passato a Sartori che ha parlato dell’autonomia come di una forte esigenza di una comunità di avere poteri speciali di autogovernarsi. Se si attenua l’esigenza, ha proseguito Sartori, si attenuano i poteri dell’autonomia stessa.

Il presidente Kaswalder ha trattato di autonomia ricordando che essa è possibilità per un territorio di autogovernarsi e autogestirsi: una ricchezza, un valore. Il Trentino e il Sudtirolo sono sempre stati terre di autogoverno, ha affermato, a partire dagli usi civici in poi. Il presidente ha quindi spiegato ai ragazzi la differenza tra legislativo ed esecutivo, tra Consiglio e Giunta e i ruoli dei rispettivi presidenti, eletti con modalità diverse, ha ricordato, con un’elezione di secondo grado o direttamente dai votanti. Il discorso è proseguito con il riferimento alle competenze provinciali, all’Accordo di Milano, all’attività svolta con il Dreier Landtag (tra cui il progetto congiunto sul meteo, che consente di avere un bollettino aggiornato per andare a sciare, ha ricordato Kaswalder).

Alle due consigliere presenti i moderatori hanno chiesto di descrivere il proprio ruolo di rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione.

Per quest’ultima, Paola Demagri ha parlato della funzione di controllo svolta in Consiglio. Un luogo, l’emiciclo, ha detto, in cui si concretizzano le proposte. La consigliera di Casa autonomia.eu, ha parlato del lavoro di mediazione e dialogo non facile e dello spirito morale del fare politica che ha collocato proprio nell’essere propositivi per essere rappresentativi delle singole persone e non solo dell’elettorato. Vanessa Masè ha voluto lasciare agli studenti dei concetti su cui riflettere: la programmazione delle sfide future e del presente; la complessità del mondo in cui si opera, dei problemi e delle sfide stesse. Ancora, la competenza, che è fondamentale perché consente di indossare gli occhiali per leggere i bisogni del presente e tradurli in strutture del domani. “Alimentare la necessità di autonomia”: questo il concetto con cui la consigliera della Civica ha invitato i ragazzi a riflettere in un’ottica di presente, passato e futuro.

Anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha ricordato la differenza tra legislativo ed esecutivo, baricentro della democrazia, ha affermato. Il ruolo del presidente della Giunta nell’autonomia trentina, ha aggiunto, è complesso, difficile, entusiasmante, di responsabilità. Come ci si sente durante un’emergenza, quando si percepisce la responsabilità di una decisione? Un uomo solo al comando? gli è stato chiesto.

Ci sono scelte difficili, ha risposto Fugatti, e la responsabilità finale è del presidente: ma non c’è solitudine, il Trentino ha dimostrato una grande unione nei momenti difficili ed è stata proprio questa la forza che ha consentito di superarli. Ha anche raccontato la propria esperienza in diverse occasioni, dalla gestione della tempesta Vaia, alla tragedia della Marmolada a quella terribile notte vissuta di recente con la morte di Andrea Papi di quando, alle 3.11 del mattino, è squillato il telefono ed ha capito che era accaduto qualcosa di brutto.

In conclusione dei lavori Zanin si è detto convinto che, grazie agli interventi della mattinata, i ragazzi ora conoscano meglio questa distinta e anziana signora di 75 anni che è l’autonomia.

“Anziana signora a chi?” ha fatto irruzione sul palco Loredana Cont che ha impersonato per gli studenti presenti l’Autonomia. Tante le battute (“Con la nostra sorella altoatesina, siamo Autonomie speciali, non siamo né carne, né pesce, siamo canederli”), ma anche i riferimenti al passato, alla geografia, alla cronaca e un appello di Cont ai giovani. In provincia, si è rivolta a loro, c’è un forte senso di comunità, volontariato, cooperazione, mutuo soccorso. Il Trentino è la provincia con il più alto numero di associazioni di volontariato ed anche questo è importante per difendere l’autonomia, perciò cercate, voi giovani, di entrare in queste realtà o createle voi, diventate promotori di idee, portatori di innovazione, freschezza, dinamicità, progetti.​

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