Trento / Il lutto

Una grande folla al cimitero per l'ultimo abbraccio al professor Francesco Furlanello

Questa mattina, 14 gennaio, la cerimonia funebre nel capoluogo, per dare l'addio a uno dei massimi esperti internazionali di aritmie cardiache. Veronese di origine e trentino d'adozione, è stato il punto di riferimento e il fondatore del reparto al Santa Chiara. Il presidente dell'Ordine, Ioppi: «Un vero maestro, che a fatto della professione medica un atto di volontariato continuo»

TRENTO. Una grande folla ha dato l'addio, questa mattina, al luminare della cardiologia Francesco Furlanello, che si è spento l'altroieri, alla soglia dei 94 anni.

La cerimonia funebre (nella foto di Daniele Panato) si è svolta al cimitero monumentale di Trento, in una mattinata di sole, nella quale in molti, compresi colleghi e rappresentanti istituzionali, si sono ritrovati per l'ultimo abbraccio a uno dei massimi esperti internazionali nel campo delle aritmie.

Il professor Furlanello ha diretto per quarant'anni l'Unità di cardiologia di Villa Bianca e per tutta la vita professionale ha studia sotto il profilo clinico e genetico la morte cardiaca improvvisa.

Si deve a lui,  che proveniva dalla scuola di cardiologia e clinica medica dell’Università di Padova, la nascita del reparto di cardiologia del Santa Chiara di Trento, che diresse fino al 1996.

Cuore, aritmie, sport, ricerca. Tutto all'unisono. Tutto in un unico battito per Francesco Furlanello che fino a quando la salute glielo ha permesso, ha sempre continuato a ricoprire quel ruolo di medico appassionato e all'avanguardia che ha caratterizzato tutta la sua lunghissima carriera. Niente compromessi, niente mezze verità.

Lo sanno bene gli sportivi che si sono rivolti a lui per qualche consulenza e anche i massimi organismi sportivi.

Tra i vari incarichi, Furlanello fu anche consulente cardiologo ai mondiali di calcio di Italia '90 e del Coni per la valutazione dell'idoneità agonistica di atleti con patologie cardiache. E proprio in occasione dei mondiali di Italia '90 stoppò l'attività di due giocatori che furono in seguito curati.

«Troppo pericoloso farli scendere in campo», disse. I malori improvvisi sui campi da gioco di calciatori, ciclisti e tennisti sono stati oggetti di lunghissimi studi da parte di Furlanello che sosteneva che nella maggior parte dei casi esiste una patologia precedente, magari non rilevata o nascosta, che in particolari circostanze scatena una fibrillazione ventricolare che se non si interviene subito diventa fatale.

Da qui la necessità di test diagnostici specifici per ridurre il numero delle morti improvvise. E poi la questione doping e la guerra contro l'assunzione di sostanze vietate da parte di atleti professionisti e dilettanti ma anche amatoriali ed occasionali iniziata anche in giovane età.

In ambito sportivo, oltre all'impegno per la Nazionale, il professor Furlanello ha studiato i comportamenti e le reazioni cardiologiche di oltre 1.100 atleti, dei quali circa 100 di livello internazionale. Prevenzione, oltre che cura, è stata la parola d'ordine di questo luminare, che non ha mai smesso fino all'ultimo di fare ricerca.

«Un vero maestro - lo ricorda con affetto il presidente dell'Ordine dei medici Marco Ioppi - e punto di riferimento importante. Ha fatto della professione medica un atto di volontariato continuo. Ricordo, all'inizio della pandemia del Covid, come, nonostante l'età già avanzata, si fosse messo subito a disposizione e come poi fosse rammaricato del fatto che i problemi di salute gli avessero impedito di partecipare attivamente alla campagna di vaccinazione. Un esempio di amore per la ricerca, per le pubblicazioni scientifiche, per un'interpretazione della professione medica che va oltre la semplice assistenza».

Fin dall'inizio dell'epidemia Furlanello aveva prodotto una serie di scritti mettendo subito in evidenza i rischi legati all'infezione del virus per i cardiopatici. Nello stesso tempo aveva rassicurato i trentini sulla bontà delle cure che possono ricevere nei reparti della provincia.

«Per quanto riguarda la situazione cardiologica trentina nei riguardi della cura delle complicanze cardiovascolari nei pazienti affetti da Coronavirus - aveva scritto - ci troviamo in una situazione rassicurante in quanto la nostra Provincia è dotata di importanti e complete divisioni operative guidate da primari di grande esperienza». Un'attestazione di stima nei riguardi di quelli che un tempo erano stati sui allievi. Parole di cordoglio per la scomparsa di Furlanello sono arrivate in serata anche dall'assessora Stefania Segnana.

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