Cronaca / Il caso

Truffa milionaria alla figlia di Caproni: «Suo figlio è in carcere, paghi la cauzione» e le prendono soldi e gioielli

È successo a Milano, nella casa di Vittoria, una delle figlie di Gianni Caproni, ingegnere aeronautico trentino, imprenditore e pioniere dell'aviazione. La signora, 88 anni, è stata terrorizzata da due truffatori che si sono finti avvocato e carabiniere facendole credere che il figlio era stato coinvolto in un incidente stradale ed era stato arrestato

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TRENTO. L'hanno terrorizzata facendole credere che il figlio era stato coinvolto in un incidente stradale ed era stato arrestato. E le hanno sottratto circa 4 milioni di euro. Le hanno fornito le informazioni a raffica per non darle il tempo di razionalizzare. L'hanno confusa e impaurita e quando la tensione era al massimo, è scattata la truffa. Solo lei, la madre, poteva salvare dalla galera l'uomo: servivano 12.500 euro per la cauzione.

E la donna - anziana, ha 88 anni - ha fatto quello che ogni madre farebbe. Ha raccattato tutto quello che aveva in casa fra contanti, gioielli e persino una collezione di monete e le ha consegnate all'emissario che si è presentato sotto la sua casa.

E che ne è andato con un bottino che ha un valore approssimativo di 4 milioni di euro.

Vittima della truffa Vittoria, una delle figlie di Giovanni Battista (Gianni) Caproni, ingegnere aeronautico, imprenditore e pioniere dell'aviazione italiano, trentino di nascita.

«I truffatori hanno bassamente approfittato di una donna, di una madre - commenta il fratello Umberto - ora lasciamo che sia la polizia ad occuparsi di quello che è successo. La cosa importante è che mia sorella stia fisicamente bene. Non voglio neppure pensare a cosa le sarebbe potuto accadere se avesse risposto "no" alle richieste, se si fosse opposta ai truffatori».

La truffa è andata in scena martedì a Milano, dove la donna abita.

Ed era sola nel suo appartamento nella zona di piazza Duomo, quando ha ricevuto la telefonata da parte di una voce sconosciuta che ha dato il via al raggiro. «Suo figlio è stato coinvolto in un incidente stradale - ha spiegato a bruciapelo il sedicente avvocato - e per questioni viabilistiche è stato arrestato». Neppure il tempo di assimilare la notizia e l'anziana viene travolta da altre informazioni che hanno aumentato la sua angoscia. «Servono - ha proseguito il truffatore - 12.500 euro per pagare la cauzione e farlo uscire dalla galera».

Ora la cauzione in Italia non esiste ma altrove sì. E tramite le serie tv americane è entrata nella "quotidianità" di tanti. Un pensiero che è facile fare a mente fredda, più difficile fare distinzioni quando si è un'anziana madre in apprensione per il destino del figlio, solo in galera, dopo un incidente stradale.

Seguendo un copione oramai più che noto ma che ugualmente permette ai truffatori di intascare denaro, è iniziata la "scena due" del raggiro. E quindi al telefono è subentrata una seconda persona. Che si è spacciata per un maresciallo dei carabinieri. Prima il legale, poi l'Arma: una trappola che purtroppo si è rilevata perfetta. Maresciallo che aveva il ruolo di far cedere anche le ultime eventuali difese emotive della vittima. E così è stato. L'anziana si è detta disposta a pagare tutto quello che c'era da pagare. E certo, avrebbe consegnato "il dovuto" a chi sarebbe passato direttamente al suo domicilio a ritirare la somma.

Verso le 15, poco dopo la telefonata, all'indirizzo dell'erede Caproni si presenta quindi un giovane sui 25 anni che prende quello che la donna aveva preparato. Ossia soldi, gioielli e una preziosa collezione numismatica, il tutto per un valore ancora da quantificare ma che si ritiene possa aggirarsi intorno ai 4 milioni di euro. Del caso al momento è stata informata la pm di turno Ilaria Perinu. Poi l'indagine dopo la formale denuncia della signora Caproni passerà al pool truffe guidato dall'aggiunto Eugenio Fusco.

Al setaccio le telecamere della zona per cercare di dare un nome al ragazzo che si è presentato di persona a ritirare la "cauzione" ma ci saranno anche accertamenti di altro tipo per risalire a chi ha architettato la truffa. E per capire anche come sono arrivati al numero di telefono della donna e se sapevano che a rispondere sarebbe stata una degli eredi della storica famiglia di imprenditori aeronautici che partita dal Trentino aveva conquistato l'Italia e non solo. Ma. D.

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