Il problema / L’intervista

Incubo zanzare, i larvicidi l’unica arma. L’appello degli esperti: “Privati, dovete fare di più”

Da tanti anni il Comune di Trento sta portando avanti un lavoro di monitoraggio insieme al Muse. Viene effettuato un incontro ad inizio anno e si decide il piano di azione in base ai dati dell'anno precedente. Contestualmente, con un accordo con Novareti, si trattano 2 mila i tombini e caditoie delle vie pubbliche con pastiglie ovicida da aprile ad ottobre

TRENTO. Per molti sono diventate un incubo ad ogni ora del giorno e della notte: sono le zanzare. Un problema che si ripete ogni estate, ma che quest'anno, specie in alcune zone, sta mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini. Niente cene in terrazza, niente finestre spalancate se non si vuole rischiare di finire la serata con punture ovunque. Il Comune di Trento da anni ha avviato un progetto di monitoraggio con le ovitrappole situate in 46 punti della città.

«Al momento da questo monitoraggio non sono emerse particolari criticità o aumenti del numero di larve ma siamo consapevoli che in alcune zone ci sono delle criticità, forse dovute a comportamenti di privati o dalla vicinanza alle campagne», spiega la dirigente Lorenza Forti a capo dell'ufficio qualità ambientale del servizio transizione ecologica del Comune di Trento.

Dottoressa Forti, molti residenti di varie parti della città si lamentano della presenza massiccia di zanzare. Cosa sta facendo il Comune per combattere il problema?

Da tanti anni stiamo portando avanti un lavoro di monitoraggio insieme al Muse. Viene effettuato un incontro ad inizio anno e si decide il piano di azione in base ai dati dell'anno precedente. Contestualmente, con un accordo con Novareti, trattiamo 2 mila i tombini e caditoie delle vie pubbliche con pastiglie ovicida da aprile ad ottobre. Naturalmente il monitoraggio, effettuato settimanalmente, ci dà idea di come vanno le cose.

E come stanno andando?


Non abbiamo segnalazioni di variazioni particolari ma il vero bilancio si potrà fare solo a fine anno. Quest'anno, ad esempio, la prima settimana di giugno l'ovitrappola più piena è stata quella di Mattarello, ma in generale i numeri che arrivano sono abbastanza stabili. Può essere che quest'anno siano ci sia una maggiore concentrazione di zanzare in alcune zone per effetti esterni. Noi possiamo mettere i larvicidi ma se poi alcuni privati non rispettano le regole ci possono essere delle concentrazioni. Penso a fusti pieni di acqua, copertoni abbandonati, casi di fiori con accumuli.

Molti chiedono azioni di disinfestazione anche sulle zanzare adulte. Perché non vengono fatte?

Abbiamo un piano provinciale di lotta alla zanzare che prevede che le amministrazioni possano intervenire con prodotti adulticidi, ossia che uccidono le zanzare adulte, solo in caso di emergenza sanitaria. I motivi sono legati al fatto che queste disinfestazioni poi colpiscono tutti gli insetti, anche gli insetti impollinatori come le api. Inoltre i prodotti finiscono nelle acque e quindi danneggiano anche i pesci. Anche se sono naturali, queste sostanze provocano delle conseguenze e per questo la disinfestazione va usata solo in caso di presenza di pericolo per la salute dall'uomo.

E se a fine anno i dati dovessero dimostrare un peggioramento della situazione cosa potrebbe fare il comune?

Si potrebbero ampliare e approfondire i monitoraggi e aumentare la distribuzione sul territorio comunale dei larvicidi in qualche via, soprattutto sui paesi collinari. Noi copriamo già Martignano, Ravina, Romagnano, la Vela, Gardolo ma non tutte le vie ed è comunque difficile intervenire quando la zona è circondata da campagna. L'effetto dei larvicidi è limitato. Stiamo cercando di tenere sotto controllo la situazione, dopodiché dobbiamo fare attenzione e dire che i numeri che abbiamo nelle nostre ovitrappole non sono comparabili ai numeri della pianura Padana o del Polesine che sono notevolmente superiori. Per noi trentini è anche una questione di scarsa abitudine. Da quando è arrivata la zanzara tigre abbiamo più o meno gli stessi numeri. Purtroppo la zanzare tigre è presente a ogni ora del giorno e della notte e punge ripetutamente quindi è molto più fastidiosa delle altre.

Nessuna possibile ulteriore iniziativa da parte del Comune?

A parte seguire l'andamento dei dati delle ovitrappole e aumentare le vie dei trattamenti con larvicida no. Per esserci un'evoluzione ci vuole un diktat dell'Apss che per motivi sanitari imponga altri trattamenti. L'appello è ai privati, perché anche loro possono fare molto nei loro spazi. Evitare ristagni d'acqua innanzitutto, ma anche posizionando larvicida nella loro proprietà.

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