Fauna / Il caso

Il Centro recupero della fauna selvatica tolto alla Lipu, le associazioni: «Chiediamo almeno un incontro, da due mesi non si fanno sentire e non rispondono»

Lettera all’assessore Zanotelli e al dirigente De Col firmata da Coordinamento Ambientalisti Trentini, ENPA, LAC, LAV, Legambiente, PAN EPPAA, WWF

TRENTO. Con una mossa inattesa e repentina, la giunta provinciale ha tolto alla Lipu la gestione del Cras (Centro recupero animali selvatici) a San Rocco di Villazzano. Una mossa motivata dalla volontà di «ricondurre l’attiuvità al Servizio Fauna». Ma da allora nessuno si è più fatto vivo con i volontari che chiedevano un incontro. E le sigle dell’ambientalismo trentino ora chiedono risposte.
«Dopo due mesi dalla prima richiesta e dopo oltre due settimane dal nostro sollecito, entrambi rimasti inascoltati, ci riproviamo, perché le domande cui cerchiamo risposta non sono di importanza bagatellare, bensì afferiscono alla gestione di un dovere irrinunciabile e primario fra gli obblighi in capo alla PAT» affermano i volontari.

«Poiché le precedenti richieste, benché firmate da sei delle maggiori associazioni ambientaliste, non hanno sortito effetto alcuno, ci riproviamo con una lettera aperta. Avrà forse lo stesso risultato, cioè nessuna risposta, ma è giusto che i cittadini, in particolare i tanti (e sono davvero tanti!) che si preoccupano di soccorrere gli animali selvatici in difficoltà, lo sappiano. Sappiano che il soccorso e la cura della fauna selvatica ferita non pare occupare i pensieri delle istituzioni che se ne dovrebbero occupare. Infatti il 31 dicembre si avvicina e, oltre a non rispondere alle associazioni giustamente e fortemente preoccupate, non pare esservi alcuna attività che ci possa rassicurare sulle intenzioni dell'assessorato e della dirigenza».

La lettera è una richiesta di incontro di approfondimento sulla questione CRAS di San Rocco di Trento e più in generale sul recupero, cura e rilascio della piccola e grande fauna selvatica, in considerazione del fatto che da anni il centro recupero del Casteller gestito dall'associazione cacciatori trentini è inattivo e quindi non accoglie più nessun animale. Facendo nostro l'evangelico "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”, tentiamo anche questo passo, perché la tutela della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato e quindi di tutti i cittadini, è un valore che nessuna istituzione può permettersi di ignorare e calpestare»

Fra le associazioni firmatarie manca la sigla LIPU, in quanto attuale gestore del CRAS e quindi direttamente coinvolta nella cessazione della convenzione: è firmata dal Coordinamento Ambientalisti Trentini, ENPA, LAC, LAV, Legambiente, PAN EPPAA, WWF.

La lettera

All’Assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca

A De Col Raffaele, Dirigente generale del dipartimento protezione civile, foreste e fauna

RICHIESTA INCONTRO CESSAZIONE CONVENZIONE CRAS

Si richiede gentilmente un incontro, per approfondimenti in riferimento alla notizia che il CRAS di Trento, attualmente gestito dalla LIPU tramite convenzione con Servizio Foreste e Fauna per le attività di soccorso e recupero dell'avifauna e di alcune specie di piccoli mammiferi, dal primo gennaio 2023 passerà nella gestione della Provincia Autonoma di Trento.

Ferma restando la nostra perplessità sulla validità di una decisione che azzera decenni di esperienze sul campo, sempre in accordo e supporto all'Ente pubblico, siamo preoccupati per il vulnus che si verrà a realizzare nel passaggio fra la gestione attuale, consolidata nelle procedure e snella, veloce e accurata negli interventi, e quella "nuova", di cui ancora non sono noti ambiti di competenza, procedimenti, risultati attesi. La perdita delle conoscenze ed esperienze acquisite in oltre 20 anni, che hanno visto un incremento sempre più importante di animali soccorsi positivamente, e quindi recuperati e ricollocati in natura, sono un patrimonio che potrebbe venire a mancare agli animali destinatari delle attività a loro salvaguardia, con ricadute negative anche sulle stesse attività di missione delle nostre sigle.

Per questo siamo tutti solidalmente coinvolti nella questione relativa alla cessazione della convenzione con la LIPU e seguiamo con attenzione l'evolversi della situazione, affinché la fauna selvatica omeoterma non sia sottratta alla protezione cui sono chiamati a norma di legge gli Enti pubblici a ciò preposti.

Inoltre siamo interessati a capire cosa rappresenterà la "razionalizzazione" in riferimento ai grandi mammiferi, nonché quando e dove troverà collocazione un centro dedicato al loro recupero e re-immissione in natura, posto che il Centro di recupero fauna alpina del Casteller gestito dall'ACT risulta chiuso e inattivo da anni.

Per quanto sopra, siamo a chiedere un incontro urgente a codesto spett.le assessorato e agli uffici competenti, al fine di garantire l'osservanza delle leggi in tema di gestione e protezione della fauna selvatica omeoterma, e il rispetto dell'interesse collettivo.

Coordinamento Ambientalisti Trentini

ENPA, LAC, LAV, Legambiente, PAN EPPAA, WWF

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