Giustizia / Il caso

I camionisti pugliesi rubavano le carte carburanti dai camion degli altri

Tre condanne ed una assoluzione in tribunale: forzavano le cabine, portavano via le tesserine, e si facevano il piano da 700-800 euro: i furti sempre in coincidenza con il ritiro di partite di mele destinate al Sud

di Marica Viganò

TRENTO. Attraversavano l'Italia sui camion per trasportare merci: dalla Puglia al Trentino per prendere le mele. Ma il gasolio costa e per ammortizzare le spese rubavano le carte carburante dai mezzi dei colleghi e facevano il pieno gratis.

Rifornimenti da 700-800 euro al colpo. Non una volta, ma parecchie: nel capo di imputazione sono 69 gli episodi contestati, ma i tre imputati - autotrasportatori della provincia di Foggia - sono stati riconosciuti colpevoli "solo" di 8. Per il quarto uomo del gruppo è invece arrivata l'assoluzione.

È stata letta dalla giudice Marta Schiavo la sentenza del lungo processo per furto aggravato in concorso, durato oltre venti udienze e a rischio prescrizione dato che i primi furti contestati risalgono al 2014.

Sono stati condannati a 3 anni 6 mesi e 15 giorni un quarantenne di Foggia , assistito dall'avvocata Erica Orazietti del Foro di Trento, e un 48enne, sempre di Foggia, difeso dall'avvocata Valentina Tomio (che ha curato anche la difesa dell'uomo assolto); condannato a 3 anni e 6 mesi un 41enne di Cerignola, assistito dall'avvocata Orazietti. Le difese sono pronte a ricorrere in appello.

Come evidenziato dall'accusa, i foggiani entravano di notte nei piazzali delle ditte di autotrasporto, forzavano le cabine dei mezzi, rubavano le carte carburante con il codice segreto abbinato e le sostituivano con tessere già utilizzate e dunque vuote.

In questa maniera gli autisti derubati si accorgevano solo al momento di fare gasolio che la carta carburante era stata scambiata: una furbizia adottata dai malviventi per ritardare la scoperta del furto e dunque per riuscire a fare rifornimento prima della denuncia.

La banda effettuava dei veri e propri raid, che coincidevano con il ritiro dei carichi di mele. Sette sono i titolari di aziende trentine che hanno presentato denuncia di furto.

Era fine settembre di 8 anni fa quando ai carabinieri arrivarono numerose denunce di furti avvenuti all'interno di mezzi pesanti parcheggiati, fra Trento nord e Lavis. Obiettivo dei ladri erano le carte carburante. In due giorni venne denunciata la sparizione di due carte carburante da altrettanti mezzi che erano parcheggiati nel cortile di una ditta di autotrasporti e noleggi di Trento nord. Sempre nella stessa zona venne prelevato da un camion un Telepass.

A Lavis vennero forzate otto cabine di mezzi pesanti nel cortile privato di un'azienda: sparirono due carte carburante, sostituite con una tessera vuota appartenente ad una ditta di Bolzano.

Attraverso i numeri di serie delle tesserine sottratte gli investigatori trentini riuscirono ad individuare i distributori dove venne fatto gasolio: alcuni in Trentino la stessa notte dei furti, e poi nelle Marche, a Foggia e nei giorni successivi in provincia di Trapani ed a Teramo.

In un distributore del sud Italia venne utilizzata la carta carburante di una ditta trentina (che denunciò il furto) per effettuare quattro rifornimenti per complessivi 2.600 euro. Il mese seguente, evidentemente in concomitanza con un altro carico di mele, ripresero i furti sui camion e la sparizione di carte carburante. I rifornimenti avvennero a San Michele all'Adige, il giorno successivo a Termoli, poi ad Ancona, Foggia, Imola. Un'altra carta rubata in Trentino in quelle ore venne utilizzata per il pieno di mezzi pesanti in distributori di Cavaion Veronese, Chieti, Termoli.

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