Agricoltura / Il lutto

Addio a Bruno Marigo, il primo apicoltore professionista trentino. Molto attivo anche nel mondo del volontariato

Impegnato per molti anni nel gruppo alpini locale, aveva partecipato come volontario in diverse missioni di solidarietà dopo i terremoti. Bruno lascia la moglie Luigina, i figli Amelio e Fabia ed i nipoti.

TRENTO. Mondo dell’apicoltura trentina in lutto. A 87 anni è morto per Covid Bruno Marigo, primo apicoltore professionista della nostra provincia. Addolorato il figlio Amelio, che ha preso in mano l’azienda da alcuni anni, lo ricorda con commozione ed affetto: «Anche per me è stato oltre che un bravissimo padre anche un grande maestro. Non lo ho mai visto arrabbiato con nessuno, aveva una grande capacità di ascolto ed una buona parola per tutti era un uomo buono ed onesto che ci ha insegnato l’onestà e la laboriosità».

Negli anni ’80 fu fra i fondatori dell’associazione nazionale apicoltori professionisti, e si è sempre dato da fare per l’unificazione delle associazioni apicoltori del Trentino. Impegnato per molti anni nel gruppo alpini locale, aveva partecipato come volontario in diverse missioni di solidarietà dopo i terremoti. Bruno lascia la moglie Luigina, i figli Amelio e Fabia ed i nipoti.

L’attività dell’apicoltura era stata portata in famiglia dal nonno Pietro sul finire dell’800, ed era proseguita a Zanè dal figlio Francesco. Nel 1969 la famiglia si era trasferita a Lavarone, dove con molte difficoltà era riuscita a costruire casa, e anche un negozio in un posto molto strategico.

Nei primi anni ’90 fu il primo apicoltore a mettere le api in frigorifero a svernare con ottimi risultati, nell’anno 2000 l’apertura del primo grande museo sulla storia dell’apicoltura del nord Italia, ed uno dei più attrezzati in Italia con pezzi che risalgono al Medio Evo ma anche a prima. Il Museo, nel corso degli anni, è diventato meta di moltissime scolaresche oltre che di molti appassionati e turisti.

Dal 1985 al 1995 ogni anno a fine inverno Marigo portava le api in Calabria per le prime fioriture, con viaggi estenuanti con il suo camion senza mai fermarsi. Poi, negli anni successivi, i viaggi meno lunghi prima in Toscana, poi nel Vicentino e anche in Valsugana dove vengono seguite con attenzione le varie fioriture.

Marigo ha vissuto gli anni d’oro dell’apicoltura, gli anni ’90, quando la produzione era più che tripla di quella attuale, ma ha saputo anche rispondere all’esigenza dei consumatori vendendo i propri prodotti dell’alveare in un elegante negozio fatto sulla strada a fianco del museo a Lavarone. I funerali si svolgeranno domani, 28 gennaio, ad ore 14.30 alla chiesa della frazione Chiesa di Lavarone.

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