Covid / Giustizia

Aiuti per i plateatici, la Corte Costituzionale boccia la norma provinciale: ha violato la legge nazionale, sia per i soldi che per i controlli

Un’altra doppia sconfitta per la giunta: gli articoli proposti dall’assessore Failoni abolivano il parere dei Beni Architettonici, e stabilivano la proroga degli aiuti economici

di Luisa Patruno

TRENTO. La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma provinciale che con la legge 3 del maggio 2020, che prevedeva le prime misure economiche per le conseguenze del Covid, aveva previsto il termine del 31 dicembre 2021 invece del 31 ottobre 2020, che era stato stabilito da una norma statale, per consentire l'installazione dei plateatici nei pubblici esercizi senza la necessità delle autorizzazioni previste dal codice dei beni culturali.

È stata dichiarata illegittima anche la norma provinciale che al posto dell'autorizzazione preventiva dei beni culturali per alcuni tipi di installazione sia sufficiente un controllo successivo a campione in base a un protocollo con il Consiglio delle autonomie locali.

Secondo la Corte costituzionale con queste due norme che differenziano il Trentino dal resto del territorio nazionale la Provincia ha violato una norma fondamentale di grande riforma economico-sociale eccedendo il limite posto in materia di tutela e conservazione del patrimonio storico artistico e popolare.La sentenza della Corte costituzionale, che risale al novembre scorso, è stata pubblicata però solo il 5 gennaio 2022.

Le norme dichiarate illegittime della legge 3 del 2020 erano in vigore fino al 31 dicembre 2021.Il problema è che la giunta provinciale, con un'altra norma inserita nella manovra finanziaria di dicembre, ha deciso di prorogare ulteriormente quella norma anche per tutto il 2022 in considerazione della proroga dello stato di emergenza.

Quindi, mentre per la Consulta la Provincia doveva limitare la norma al 31 ottobre 2020, invece che prevederla per oltre un anno, fino a fine 2021, ed è stata censurata per questo, il Trentino ha deciso addirittura di prorogare la procedura semplificata per un altro anno con una norma in Finanziaria e la giunta provinciale, su proposta dell'assessore Roberto Failoni, ha dato attuazione alla proroga della norma del 2020 richiamata intanto fino al 30 giugno, con eccezione di due commi dichiarati incostituzionali. Si dovrà vedere ora se il Governo deciderà o meno di impugnare la nuova norma contenuta nella manovra finanziaria approvata a dicembre oppure no.

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