e.motion / L’allarme

Bici a pedalata assistita, boom di vandalismi: l’appello della Provincia

L’ultimo caso, scoperto lunedì 6 settembre, riguarda la ciclo stazione di Clarina a Trento, dove ad una bicicletta elettrica sono state portate via entrambe le ruote e quindi anche il motore, integrato in quella posteriore. Tutti i dati del bike sharing in Trentino nell'ultimo trimestre

TRENTO. e.motion, il servizio di trasporto pubblico “attivo”, pulito ed ecocompatibile, voluto dalla Provincia autonoma di Trento per permettere a tutti i cittadini di utilizzare biciclette pubbliche, anche a pedalata assistita, nelle ultime settimane ha visto purtroppo intensificarsi gli atti di vandalismo. L’ultimo caso, scoperto lunedì 6 settembre, riguarda la ciclo stazione di Clarina a Trento, dove ad una bicicletta elettrica sono state portate via entrambe le ruote e quindi anche il motore, integrato in quella posteriore.

I danni, come ad esempio fari strappati o privati delle batterie, deragliatori divelti, catene attorcigliate nei modi più improbabili, sottrazioni di campanelli e selle, addirittura forcelle anteriori piegate, si attestano mediamente sui venti episodi a settimana, soprattutto nel periodo della bella stagione, che rappresenta il momento di maggior utilizzo.

Si tratta di danni che raggiungono spesso cifre a tre zeri, per circa 5.000 euro al mese di spesa che anticipa la Provincia per le riparazioni e il ripristino dei mezzi in tempi brevi, in attesa di risalire agli autori dei danneggiamenti e recuperare il danno economico, anche con la collaborazione delle forze di polizia.

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Un fenomeno, dunque, che non solo sottrae giornalmente decine di biciclette all'utilizzo da parte di tutti, ma che richiede alla Provincia uno sforzo notevole per garantire il mantenimento in efficienza del servizio. L’appello rivolto a tutti, quindi, è di aiutare il servizio pubblico a prendersi cura dei mezzi messi a disposizione, gestendoli con la massima attenzione al momento del prelievo, ma anche aiutando chi mantiene la flotta di biciclette a prevenire i furti e i danni, segnalando eventuali autori di atti di vandalismo che dovessero capitare all’attenzione dei cittadini.

I casi rilevati, infatti, sono dovuti in parte alla scarsa attenzione con cui le biciclette vengono utilizzate, ma soprattutto a sottrazioni e danneggiamenti senza il prelievo fisico del mezzo, quando le bici si trovano ferme in stazione. Il numero complessivo di biciclette attualmente in circolazione che fanno riferimento al servizio provinciale è di circa 390 mezzi, con 260 biciclette tradizionali e 130 a pedalata assistita. Contestualmente all'ampliamento dell'infrastruttura in corso, è prevista l'integrazione del servizio di videosorveglianza già in parte installato e funzionante, grazie al quale sono stati identificati alcuni soggetti, proprio nell'atto di danneggiamento di alcune biciclette.

Nelle 73 ciclo stazioni attive sul territorio, nei comuni di Trento, Rovereto, Lavis, San Michele all'Adige, Mezzocorona, Mezzolombardo, Besenello, Calliano, Volano, Pomarolo, Nogaredo, Mori Villa Lagarina, Isera, Terre d'Adige si contano poco meno di 800 colonnine, per un totale di 14.056 prelievi da parte di abbonati, rilevati nel secondo trimestre del 2021.

Il maggior utilizzo del servizio avviene nei comuni di Trento e Rovereto, che hanno raggiunto complessivamente oltre 12.600 prelievi da aprile a giugno 2021 nelle 51 stazioni e.motion dislocate nei vari punti delle due città. A Trento, ad esempio, che conta 33 stazioni, le più utilizzate sono quella del Top Center e dell’Università, in via Rosmini, con migliaia di fruitori l’anno.

Più ridotto ma comunque dai numeri importanti, l’uso a Rovereto, con oltre 2.100 prelievi effettuati nello scorso trimestre: ad esempio le due stazioni maggiormente utilizzate, quella nei pressi della stazione dei treni e quella di Via Paoli, hanno registrato mediamente 300 prelievi nel trimestre di riferimento. Il servizio è destinato a maggiorenni possessori della tessera per la Mobilità integrata dei Trasporti in Trentino (MITT) o abbonamento tramite App Bicincittà, non cedibile ad altri.

Ad oggi sono 450 gli abbonati, a cui vanno aggiunti i tanti cittadini che ne usufruiscono come utenti occasionali. Globalmente dal 2015 al 2020 il servizio di bikesharing pubblico ha permesso di effettuare spostamenti urbani in bici per circa 1.100.000 chilometri, evitando quasi 200.000 chilogrammi di CO2 e circa 100.000 litri di benzina, per un risparmio di circa 650.000 euro di auto equivalente.

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