Covid / Il monitoraggio

Trentino promosso da Gimbe: incidenza settimanale dei casi inferiore ai 50 per 100.000 abitanti

In 50 giorni sono letteralmente crollati i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva di pazienti Covid. Dal picco del 6 aprile, infatti, i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 8.557 (-70,8%). È quanto emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Note dolenti sulle vaccinazioni

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TRENTO. In 50 giorni sono letteralmente crollati i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva di pazienti Covid. Dal picco del 6 aprile, infatti, i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 8.557 (-70,8%) e quelli nelle intensive sono passati da da 3.743 a 1.323 (-64,7%). È quanto emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe.

 

Per la decima settimana consecutiva - viene spiegato - continuano a scendere i nuovi casi settimanali, in parte per la ridotta circolazione del virus, come documenta la riduzione del rapporto positivi rispetto ai casi testati, in parte per la crescente diminuzione dell'attività di testing". Rispetto alla settimana precedente, infatti, si registra un calo del 12,2% di persone testate (-69.010) e del 24,9% rispetto a due settimane fa (-165.241).

Su tutto il territorio nazionale si confermano trend in riduzione e in 8 Regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Umbria e Veneto) l'incidenza settimanale dei casi è inferiore a 50 casi per 100.000 abitanti. 

Questo "è merito dell'effetto delle coperture vaccinali nelle classi di età più avanzate, quella delle persone in isolamento domiciliare, in media più giovani, cala più lentamente", precisa Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione. In particolare, confrontando i dati della settimana 19-25 maggio con quelli della precedente, si registra un'ulteriore diminuzione di nuovi casi (30.867 rispetto 43.795 pari a -29,5%) e decessi (1.004 vs 1.215 pari a -17,4%). In calo anche i ricoveri con sintomi (8.557 rispetto a 11.539, pari a -25,8%) e le terapie intensive (1.323 rispetto a 1.689, pari a -21,7%).

Vaccini: note dolenti

Circa 3,7 milioni di persone con più di 60 anni e ad elevato rischio di ospedalizzazione sono ancora senza copertura. Ed è irrealistica la consegna delle 42,6 milioni di dosi previste entro la fine del secondo trimestre. A fare il punto sulla situazione della campagna vaccinale è il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe. In particolare, rispetto alle forniture, al 26 maggio risultano consegnate 33.618.267 dosi, pari al 44,1% di quelle previste per il 1° semestre 2021.

"Negli ultimi venti giorni - spiega il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta - le consegne si sono attestate su valori inferiori a 3 milioni di dosi a settimana: considerato che mancano 5 settimane al termine del secondo trimestre, per rispettare le forniture previste dal Piano vaccinale entro fine giugno mancano ancora 42,6 milioni di dosi".

Questo significa che è "irrealistico disporre di tutte le dosi previste, per tre ragioni: le consegne irregolari da AstraZeneca, le pochissime dosi consegnate da J&J che ha annunciato ulteriori ritardi, la mancata presentazione della domanda di autorizzazione a Ema da parte di CureVac".

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