Trento, spacciatore inghiotte dosi di eroina e per fuggire si lancia da finestra ospedale

Sorpreso dalla polizia a cedere una dose di droga ad un tossicodipendente nei pressi della stazione ferroviaria di Trento, un pusher nigeriano di 23 anni ha inghiottito 29 dosi di eroina nascoste in bocca. Poi, portato in ospedale, si è lanciato dal secondo piano del reparto per non farsi arrestare ed è rimasto ferito.

Fermato all'ingresso del sottopasso che dalla stazione porta verso corso Buonarroti, il giovane, scarcerato nel maggio scorso dopo essere stato arrestato dalla polizia alla fine del 2019 nel corso dell'operazione "Sommo poeta", è stato portato all'ospedale Santa Chiara per essere sottoposto ad una tac e alle cure del caso. Secondo una prima ricostruzione, una volta terminato l'esame, il pusher è stato ricoverato in una stanza singola al secondo piano del reparto di medicina generale, in attesa che espellesse dal proprio organismo la droga, non ancora in stato di arresto proprio perché non aveva ancora evacuato la sostanza. Approfittando del fatto che, a causa del pericolo di contagio da coronavirus una delle finestre fosse stata lasciata aperta per areare l'ambiente, con un balzo dal letto il giovane si è lanciato nel vuoto nel tentativo di sfuggire all'arresto.

Il giovane, finito su una piattaforma di lamiera che ha attutito la caduta, ha riportato una frattura di una vertebra. E' stato quindi ricoverato e sottoposto ad un intervento chirurgico per ridurre la frattura. Non versa in pericolo di vita. Considerato che non può muoversi, gli agenti della squadra mobile lo hanno denunciato alla Procura e hanno sequestrato le 29 dosi, nel frattempo espulse dal pusher.

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