Servizio civile in Trentino, gli iscritti in picchiata

Crollo delle domande per il servizio civile in Trentino. Sono stati 182, sul totale di 223 iscritti allo Scup (Servizio civile universale provinciale, nella foto il direttore Giampiero Girardi), i giovani che tra gennaio e metà giugno di quest'anno si sono candidati per operare nell'ambito di precisi progetti di servizio civile, soprattutto nel settore dell'assistenza.

Nel 2019 erano stati in tutto 689. Di questi, 569 si erano candidati ad operare nell'ambito di progetti specifici. Non basta: a causa della pandemia sono slittati quest'anno per il Covid i progetti di servizio civile soprattutto nell'assistenza. Nel corso del 2020 erano state programmate 4 scadenze per la presentazione di proposte progettuali: il 15 gennaio, il 2 marzo, il 4 giugno e il 3 settembre. I progetti approvati avrebbero dovuto essere avviati rispettivamente nelle date del primo aprile, primo giugno, primo settembre e primo dicembre. A seguito dell'emergenza sanitaria il primo avvio dei progetti è stato posposto al primo giugno.

Queste informazioni emergono dalla risposta che l'assessore provinciale all'Istruzione ha dato a un'interrogazione presentata dal capogruppo di Futura, Paolo Ghezzi. Mirko Bisesti, entrando nel merito dei dati, ha fatto sapere poi che i giovani che si sono messi a disposizione delle Organizzazioni di servizio civile (Odsc) sono 79 nel campo dell'assistenza, 44 in servizi pubblici vari, 29 nel settore della cultura, 24 in quello educativo, 16 nell'animazione, 8 nella solidarietà, 8 nello sport e 10 in attività varie (sindacale, ambiente, informatica, sanitaria, ottica, marketing, turismo). Quanto al settore più corposo, quello dei servizi assistenziali, l'assessore informa che un terzo dei giovani impegnati nel servizio civile gestito da Odsc si dedica agli anziani, un altro terzo a ragazzi e minori, il 18% alla disabilità e il resto ad altre categorie (malati psichici, donne in difficoltà, stranieri, carcerati...). L'età media dei giovani che prestano il servizio civile universale provinciale è di 24 anni. Il 33% di chi ha svolto il servizio civile dal 2014 ad oggi è laureato, il 55% diplomato, l'11% con la scuola media inferiore, l'uno per cento con la scuola elementare.

L'assessore ha ammesso che con la revisione del bilancio provinciale a seguito dell'emergenza epidemiologica, è stato necessario effettuare una riduzione di risorse. «Soldi - promette Bisesti - che saranno riassegnati ai progetti di servizio civile, nella misura adeguata alle esigenze risultanti dalle domande espresse, già con la approvazione del prossimo bilancio 2021- 2023».
Forti le perplessità di Ghezzi: «Ora che siamo nel pieno della riorganizzazione della riapertura si impedisce a quegli stessi giovani - con l'annullamento delle scadenze di presentazione delle proposte progettuali del 4 giugno e del 3 settembre - di partecipare attivamente, attraverso il servizio civile volontario, a questa fase che invece avrebbe bisogno di loro». E aggiunge: «In un momento di forte contrazione del mercato del lavoro, per molti ragazzi il servizio civile fornirebbe un supporto anche economico (600 euro al mese)».

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