Anche le concessionarie tornano in pista (con mascherina)

Un solo visitatore «non annunciato» in due giorni è la fotografia di una ripartenza in via di assestamento nel commercio delle automobili. Luca Lumia , responsabile vendite di Activa Spa,concessionario ufficiale Bmw e Mini del Trentino , spiega che dopo la riapertura del 4 maggio si è proceduto innanzitutto a completare trattative e consegne sospese in marzo, ma si prendono anche appuntamenti. «Ci siamo organizzati - dice Lumia - con tutte le misure sanitarie. Pannelli divisori in plexiglass, gel igienizzante, mascherine e guanti per i dipendenti (molto attenti alle regole di prevenzione) e per i clienti che ne fossero sprovvisti. Inoltre, sanificazione sistematica delle vetture, sia per le prove sia per i controlli tecnici o altri interventi. Il cliente lascia l'auto nel parcheggio, qui viene sanificata da un nostro addetto, trasferita all'interno e alla fine delle operazioni si igienizza di nuovo. La nostra officina sta già lavorando parecchio, fra tagliandi arretrati e l'afflusso per il cambio gomme invernali. Solo qualche meccanico è ancora in cassa integrazione. Considerando la situazione nelle nostre sedi, direi che abbiamo un 65% del personale che si divide, a rotazione, tra presenza in ufficio e smartworking domestico. Oltre ai meccanici, sono attivi in concessionaria tutti i venditori».

E per le vendite di apre una fase di incertezza, legata all'andamento generale dell'economia, alla forza del sistema di reagire, e naturalmente all'esaurimento definitivo o meno dell'epidemia. Per il settore i due mesi di chiusura da coronavirus, in Italia, hanno comportato la perdita di 361 mila immatricolazioni, cioè un calo del 51% al confronto con lo stesso periodo dell'anno scorso. Se isoliamo il mese di aprile, invece, lo scenario è desertico: in tutto solo 4.279 vendite, precipitate del 97,55%. Se fossero così tutti i mesi dell'anno, avremmo vendite sui livelli del 1949, quando se ne registrarono 48.883.

Ma la prospettiva, fortunatamente, è di una ripresa, certo da quantificare nell'entità.
«Fare previsioni adesso - commenta Lumia - è un po' prematuro, perché si tratta davvero di una situazione inedita: intanto vediamo come si profila questa fase due. Ci vorrà qualche settimana per farsi un'idea, sperando di poter trovare ragioni di ottimismo».

Nel frattempo si procede con le consegne che erano in calendario nei mesi scorsi: «Ne abbiamo appena fatta una - racconta Lumia - prendendo le dovute precauzioni sulle distanze fisiche e riducendo al minimo le operazioni. Per esempio, per quanto riguarda le istruzioni sulle varie funzionalità tecnologiche della vettura, inviamo all'acquirente un tutorial, con tanto di video, in modo da evitare lunghe spiegazioni dal vivo».
In molti casi, nelle concessionarie sono rimaste in stock numerose automobili che ora tornano disponibili in pronta consegna. All'Activa spiegano di averne tante e si prevede che con la produzione che va avanti, ne arrivino via via altre. «È probabile - osserva ancora Lumia - che la nostra, come le case concorrenti, si organizzi in questo periodo per offrire al pubblico promozioni particolari sui veicoli in pronta consegna, in modo da imprimere una certa dinamica al magazzino.

Per quanto riguarda invece le vetture ordinate su specifiche indicazioni dei clienti, i tempi di attesa andranno verificati nei prossimi giorni. Normalmente, per quanto ci riguarda, prevediamo circa sessanta giorni per le vetture fabbricate in Germania e in Austria, mentre per quelle provenienti dagli Stati Uniti i tempi sono più lunghi e arrivano al mese e mezzo».
Che siano giorni di studio per strategie commerciali ad hoc da fase due, si può intuire anche visitando i siti Web dei principali produttori: le offerte cambiano frequentemente e in qualche caso alla voce «promozioni» da alcuni giorni compare un eloquente «coming soon».

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