Madre e figlio brindano sul confine fra Trentino e Veneto - VIDEO

di Leonardo Pontalti

Visto che i congiunti non si possono ancora andare a trovare se risiedono in un'altra Regione, madre e figlio, lei residente a Valdagno, in Veneto, e lui a Dro, in Trentino, si sono dati appuntamento sotto il cartello che segna il confine fra le due regioni. Uno di qua e l'altra di là.

Non si vedevano da oltre due mesi e mezzo e così Francesco Piacentini ha trovato il modo di festeggiare il suo compleanno con la sua mamma, brindare insieme a tempi migliori e mangiare una fetta di torta senza violare la legge. In attesa della fine dell'emergenza coronavirus.

L’amore può portare l’ingegno ad aguzzarsi deliziosamente.
Nel pieno rispetto delle leggi.
Quello tra un figlio e una madre, in questo caso: si sono incontrati al confine tra Trentino e Veneto al Pian delle Fugazze. Nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti, senza oltrepassarlo: hanno piazzato un tavolino sotto il cartello e si sono concessi un brindisi, con i calici rigorosamente allineati ai pannelli in lamiera.
L’incontro, nel primo pomeriggio di ieri, ha rotto una lontananza di oltre due mesi e mezzo ed è stato pianificato da Francesco Piacentini, quarantaquattrenne originario di Valdagno, nel Vicentino, che da undici anni vive a Dro. E che ha potuto rivedere la mamma, Delma Visonà, sessantasettenne che nel centro veneto vive tuttora.

«Venerdì, il primo maggio, ho compiuto gli anni - ha raccontato Piacentini - e in quell’occasione ci eravamo sentiti per telefono. Avevo intuito come fosse più che mai giù di morale, dopo tante settimane trascorse in solitudine in casa. Così, mi sono detto che avrei dovuto inventarmi qualcosa. Sapevamo entrambi che anche con l’arrivo della fase due non avremmo potuto raggiungerci, vivendo in due regioni diverse. Dopo qualche istante mi è venuto in mente, allora, che non sarebbe stato necessario che io andassi da lei o lei venisse da noi a Dro. Ci sarebbe bastata la possibilità di poter rivedere i congiunti e di poter circolare all’interno delle nostre rispettive regioni di residenza».
Detto, fatto: «Ho assicurato a mia madre che lunedì ci saremmo visti, senza infrangere alcuna disposizione. E le ho spiegato cosa mi era venuto in mente».
Ieri la signora Delma si è presentata dotata di tutto il nécessaire: torta acquistata in pasticceria, bottiglia di spumante e calici. Il figlio da parte sua ha portato il tavolino e dopo averlo piazzato sotto al cartello che indica il confine, madre e figlio hanno potuto brindare.

«Era commossa: io sono figlio unico e mio padre è morto tre anni fa: in questi due mesi e mezzo non ha potuto vedere nessuno, i suoi unici parenti siamo noi, io e la mia famiglia, e stiamo a Dro». ha spiegato Piacentini, che assicura: «È stata dura, ma siamo riusciti a rispettare le regole fino in fondo: non ci siamo abbracciati, siamo rimasti davvero ognuno nella propria regione, ma dopo tanto tempo ci è bastato. Ora aspettiamo di poterci rivedere davvero, senza più il divieto di muoversi tra territori diversi, ma per il momento questa giornata è stato il toccasana che ha saputo risollevare il morale di mamma».

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