A Trento c'è chi offre la consegna gratis della spesa a domicilio invitando gli anziani a stare a casa

di Zenone Sovilla

Una città semivuota. E silenziosa. Un po' come durante una grande nevicata serale. O nelle ore di calura a Ferragosto. Aperti, come da decreto governativo, solo gli esercizi pubblici che assicurano beni e servizi essenziali. Farmacie, peraltro non affollate ieri pomeriggio, supermercati, bancarelle di generi alimentari, edicole. Si incrocia qualche pedone, in genere da solo o al masismo in coppia. Girano pattuglie della polizia. «Da pochi giorni abbiamo cominciato a lavorare con guanti e mascherina», spiega la cassiera di un supermercato. «Il viavai di clienti - prosegue - è continuo ma niente resse. Più che altro si crea un po' di coda al momento di pagare, perché molti tendono a fare spese più corpose del solito».

A Trento era anche il giorno del mercato settimanale del giovedì, ma gli ambulanti (soli prodotti alimentari) erano appena una decina, tra via Verdi e piazza Duomo. Distanze fra i clienti in qualche caso rispettate, in altri meno. Consueto mercato alimentare, ieri mattina, anche in piazza Vittoria.

Poi, dopo pranzo, restava aperta solo la nuova casetta di Biologic, dove si distanziano i clienti mediante una demarcazione costituita da cassette della frutta.

«Vendiamo frutta, verdura e altri alimenti biologici - spiega uno dei titolari, Paolo Longo (nella foto davanti al suo negozio) - e da qualche giorno, con l'inasprirsi dell'emergenza, abbiamo cominciato a offrire gratuitamente la consegna a domicilio. Ci è parso un gesto obbligato. Fra l'altro vediamo gli affari crescere da quando è scattata l'emergenza. Un po' come succede nei negozi di generi alimentari. Ci sembra giusto dare anche il nostro contributo alla comunità: per ogni consegna a domicilio versiamo di tasca nostra due euro alla raccolta di fondi lanciata a favore del sistema sanitario trentino. Ma informiamo i clienti di questa iniziativa di solidarietà solo a posteriori, dopo che hanno ordinato la spesa, perché è ben lungi da noi utilizzare questo gesto a scopo promozionale. E siamo felici di poter offrire un servizio extra ai nostri clienti, persone che appartengono a tutte le classi di età, dal vecchietto allo studente fuori sede. Abbiamo due persone che si occupano delle consgene, muovendosi in tutto il territorio comunale. Riceviamo gli ordini via telefono (la maggioranza), Whatsapp o Facebook (dove pubblichiamo le foto, le descrizioni e i prezzi di tutti i prodotti, per facilitare la scelta). L'obiettivo è fornire a distanza tutte le delucidazioni, per far comprendere alle persone che bisogna stare a casa e la merce arriva lo stesso. Mi rendo conto che non è bello da dire: ma non c'è motivo di rischiare uscendo di casa e di mettere in difficoltà anche noi, che a nostra volta viviamo questi giorni con apprensione».

A pochi passi c'è la farmacia Gallo. «Questo pomeriggio - ci dicono - niente code, stamattina c'era più movimento. Ormai le persone sono più informate anche sull'emergenza sanitaria, chiedono meno chiarimenti specifici».

Nell'adiacente piazza delle Erbe è aperta l'edicola di Laura Zucatti: «Stamattina col mercato - racconta - c'era un certo andirivieni, all'incirca come nei giorni precedenti. Un po' di gente è venuta anche da me per comprare il giornale, le sigarette o per giocare una schedina. Il mio locale è di dimensioni ridotte e dunque a maggior ragione faccio molta attenzione al rispetto delle disposizioni di prevenzione del contagio. Devo dire che mi preoccupa, però, vedere parecchi anziani in giro: sappiamo che sono i più a rischio, sarebbe più saggio restare a casa o comunque uscire di meno. In quest'area non ho notato, invece, molti ragazzi in circolazione. Ho l'impressione che ora i giovani stiano più attenti. Tutti dobbiamo impegnarci», conclude Longo.
E impegnati a sfamare persone in difficoltà, erano ieri, come sempre, i volontari della mensa della Provvidenza, al convento dei Cappuccini. La solidarietà ai tempi del coronavirus.

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