Sul mercato la Cannabis «light» coltivata e venduta in Trentino

Dopo l'apertura di negozi dedicati ed il fiorire di forum dedicati in rete, prende sempre più piede anche tra la popolazione trentina il fenomeno della cannabis «light», l'acquisto di infiorescenze della pianta di canapa con presenza di molecola Thc (nota per l'azione psicotropa) non superiore allo 0,6%. Nelle ultime settimane, infatti, hanno iniziato a far capolino in molti tabacchi ed edicole della provincia prodotti di origine tutta locale, con denominazioni che ammiccano a toponimi ben conosciuti dalle persone del posto, come «BondoneHaze» e «Caleasyo». Si tratta del primo risultato commerciale di un'azienda fondata da un gruppo di giovani, che nel 2018 hanno dato vita all'azienda «Cime di montagna», specializzata nella coltivazione di una varietà di canapa a basso contenuto di cannabinoidi. La sostanza, venduta quale oggetto per collezionismo - e quindi non utilizzabile in combustione, non ingeribile e, in ultima analisi, non adatta formalmente ad alcun tipo di impiego specifico - è attualmente disponibile in 35 esercizi del territorio, malgrado il parere negativo espresso dalla Federazione italiana tabaccai (Fit), che ne evidenzia i rischi per gli stessi imprenditori. E mentre il mercato di quella ormai divenuta nota come «marijuana legale» dilaga in tutto il Paese, frena l'approvvigionamento della cannabis terapeutica nelle farmacie galeniche, dove il vegetale, in questi casi con contenuti di Thc molto alti, inizia a scarseggiare nonostante il fabbisogno in aumento. Il dato è stato evidenziato da una mozione, con prima firmataria Lucia Coppola (Futura 2018), depositata nei giorni scorsi in Consiglio provinciale. 

Il primo rivenditore di cannabis «light» ha aperto i battenti nel capoluogo nel settembre del 2017, quale punto vendita in franchising dell'azienda nazionale «Cannabis Amsterdam Store». «Al pari dei semi di canapa - spiega la titolare Ingrid Deltour - la vendita delle infiorescenze con meno dello 0,6% di Thc è autorizzata solamente quale oggettistica, sulla base di un carenza normativa che regolamenti specificatamente il commercio di questo tipo di articoli. A Trento abbiamo registrato una grande attenzione per i prodotti, in particolare per gli olii, soprattutto da persone adulte. Visto che la vendita è comunque vietata per i minori di 18 anni, i giovanissimi sono assenti, ma anche i giovani sono pochi tra gli acquirenti». 

Il dilagare del fenomeno, in ogni caso, è testimoniato anche da quanto riferitoci dai tabaccai della città, che registrano la presenza di numerosi agenti di commercio, arrivati da ogni angolo del Nord Italia, che propongono prodotti a base di cannabis «light». «Invitiamo i colleghi - ha però detto il presidente della delegazione Fit del Trentino Ivan Baratella - a prestare la massima attenzione, non solo per la mancanza di una regolamentazione precisa, ma anche in considerazione dell'instabilità del Thc presente nelle infiorescenze. Se da un'analisi delle forze di polizia dovesse risultare che un prodotto contiene percentuali di cannabinoidi a livelli più alti di quelli consentiti, l'imprenditore rischia la licenza e l'incriminazione per spaccio di stupefacenti».
Paradossalmente, mentre la varietà «light» si afferma, cala invece quella a disposizione delle farmacie, per la terapia del dolore. In questo caso, Coppola ha rilevato una carenza di farmaci a base di cannabis in Trentino nei primi mesi del 2018, con casi di interruzione di piani terapeutici e di continuità di cura. Per editare il ripresentarsi del problema, si è proposto il monitoraggio della situazione con un tavolo di lavoro specifico a livello provinciale, sull'esempio di quanto già avviato in altre regioni.


L'INTERVISTA

Da meno di un anno a questa parte, la cannabis «light», le infiorescenze con cannabinoide psicotropo (Thc) in percentuale inferiore allo 0,6%, è prodotta anche in Trentino, in alcuni appezzamenti collocati a mezza montagna oppure sul fondovalle. Approdato da poco in alcune tabaccherie della provincia, il prodotto, venduto sotto il marchio «Cime di montagna», nasce come scommessa da parte di cinque giovani locali, che hanno deciso di investire le proprie competenze in ambito agricolo in un settore che ritengono in crescita, con un previsto aumento della richiesta sia da parte della popolazione, sia in ambito farmaceutico. Attualmente, a quanto spiegatoci da Andrea Cavattoni, portavoce del gruppo di imprenditori, tutti in età compresa tra i 25 ed i trent'anni, la produzione riguarda unicamente le infiorescenze, ma in futuro potrebbe espandersi ad altri ambiti, in particolare agli estratti di principio attivo Cbd (cannabidiolo privo di effetti psicotropi) per impiego farmaceutico.
Come nasce l'idea di avviare una coltivazione di canapa in Trentino? 
Inizialmente abbiamo pensato di fare un esperimento, sulla scia della diffusione delle infiorescenze a bassa contenuto di Thc in commercio in tutta Italia. Data la bassa qualità dei prodotti in commercio, abbiamo pensato di inserirci nel mercato con un prodotto di alta qualità, che speriamo di certificare al più presto. Ci siamo da subito specializzati su due tipi di piante, che solo la Carmagnola, di origine italiana, e la Finola, che invece arriva dalla Finlandia, piantandola negli appezzamenti di terreno di cui avevamo già disposizione. Oggi, coltiviamo secondo un sistema di filari (quindi non in modo intensivo come avviene per l'utilizzo tessile, ma secondo dei principi di qualità), a Mattarello, in Valle dei Laghi, nei pressi del laghi di Lamar, e in Val Sorda sulle pendici del Calisio.
Da qualche settimana i vostri prodotti sono disponibili in alcuni tabacchi del Trentino, tuttavia i prodotti non possono essere ingeriti né fumati, di fatto. Quale uso pensate possano avere? 
Al momento diciamo semplicemente che debbono essere rispettati gli usi previsti dalla legge, cime riportato sulle nostre etichette. In futuro, invece, vorremmo collaborare con farmacie e laboratori specializzati, in modo tale da immettere sul mercato prodotti certificati ad alta qualità che possono anche essere ingeriti. Pensiamo, soprattutto, a oli ad alto contenuto di Cbd, per impieghi alimentari e medicinali.

 

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