Malore fatale per una giovane infermiera di 29 anni, a Fondo

Una vita spezzata a 29 anni, un malore in casa non le ha lasciato scampo

Una vita spezzata a 29 anni.
È un destino tragico e beffardo, quello che ha colpito Giordana Zini, originaria di Fondo, che da infermiera curava e assisteva i pazienti nei reparti di Chirugia vascolare e Cardiochirurgia dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
Giordana è stata colpita da un malore improvviso lunedì scorso, mentre era a casa. Soccorsa subito e ricoverata in Terapia intensiva al Santa Chiara, si è spenta ieri lasciando un grandissimo dolore in coloro che l’avevano conosciuta ma anche un grande dono: i propri organi, per consentire ad altri di vivere.
Non un atto insolito, da parte di chi della professione intermieristica aveva deciso di fare la propria vita: dopo essersi diplomata all’Istituto tecnico grafico del Sacro Cuore, Giordana aveva deciso di cambiae strada e di proseguire gli studi all’Università di Verona, in Scienze Infermieristiche, conseguendo la laurea triennale con passione e grinta come era suo costume.
Aveva lavorato per un periodo in una casa di riposo in Val di Non e poi all’ospedale San Lorenzo di Borgo, prima di arrivare al Santa Chiara, portando a Trento la sua vitalità e la sua travolgente allegria.
«Aveva studiato tanto, e con tanto impegno - ricorda la sua collega Silvia Mazzalai, a nome di tutti i compagni di lavoro - e ci teniamo a sottolineare la sua voglia di fare e di vivere».
In tutti, il ricordo di Giordana è infatti quello di una ragazza che nei corridoi e nelle stanze di Cardiochirurgia portava speranza: «Coi pazienti era sempre allegra, li coinvolgeva ed era esuberante. Insomma, li aiutava a tirarsi su in tutti i modi, anche appena usciti dalla sala operatoria».
Giordana Zini era originaria di Fondo, ma viveva da un anno in Valsugana con il compagno Matteo Minati, appassionato di musica, batterista in un gruppo.
Con lui, a piangerla sono i genitori Liana e Marcello Zini, la nonna Sofia e tutti quelli che l’hanno conosciuta. Era figlia unica.
Con il paese d’origine aveva comunque mantenuto i rapporti, in particolare con i coscritti di Fondo e Malosco, senza mai mancare ad uno dei ritrovi che periodicamente venivano organizzati.
La scomparsa di Giordana, Giordy, come si faceva chiamare su Facebook ha destato profondo dolore. Molti i ricordi e gli attestati di vicinanza alla famiglia e al compagno sono apparsi sui social.
In un post aveva trascritto una frase di Paulo Coelho: «Ciò che difficile attrae, l’impossibile seduce, ciò che è complicato spaventa, ciò che è estremamente complicato innamora».
Domani alle 20, nella chiesa parrocchiale di Fondo, per lei sarà recitato il Santo Rosario, mentre l’ultimo saluto le verrà dato martedì alle 15, sempre nella chiesa parrocchiale.
La famiglia ha chiesto a tutte le persone che conoscevano GIordana di non portare fiori, ma siano fatte offerte all’Associazione Trasporto Intermi del paese, con versamento sul conto aperto alla Cassa rurale Novella e Alta Anaunia.

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