Laboratori, libri e pet therapy per un ospedale più umano

di Patrizia Todesco

Ospedale come luogo di cura, ma anche come ambiente «umano» dove, accanto a tecnologia e medicinali, si affiancano strumenti per rendere attese e soggiorni meno traumatici. Il benessere psicologico delle persone, ormai è noto da tempo, è determinante per l’efficacia delle cure ed è per questo che l’Azienda sanitaria che ha fatto dell’umanizzazione delle cure uno dei suoi obiettivi primari, punta a migliorare la situazione grazie al contributo di enti esterni alla sanità. Gli esempi sono molteplici.

Recentemente, ad esempio, è stato approvato un accordo di collaborazione tra Azienda provinciale e Fondazione Contessa Lene Thun onlus di Bolzano per lo svolgimento di laboratori di ceramica creativa attraverso la modellazione dell’argilla all’interno dei reparti pediatrici dell’Azienda sanitaria. La fondazione mette a disposizione gratuitamente il proprio team locale composto da un ceramista terapeuta e un gruppo di volontari opportunamente formati. Inoltre garantisce un appuntamento alla settimana di circa tre ore in reparto e sostiene i costi di gestione del progetto.

Altri accordi per migliorare la permanenza in ospedale di piccoli pazienti e dei loro familiari sono quelli siglati con il Comune di Trento, con il conservatorio Bonporti e con il Muse.
Da più di dieci anni Apss e Comune hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la realizzazione e gestione di un servizio di biblioteca presso la pediatria del S. Chiara. Nei mesi scorsi è emersa la possibilità di estendere l’attività anche presso il Centro di Protonterapia, le unità operative multizonali di Pediatria Area Nord e Sud e presso l’unità operativa di Neuropsichiatria infantile ospedaliera di Trento e e il reparto di chirurgia pediatrica.

Accanto alla biblioteca e servizio Cultura che, oltre che libri hanno previsto piccoli spettacoli teatrali e letture animate, anche il Conservatorio Bonporti e il Muse si sono resi disponibili a collaborare con l’Azienda sanitaria. Il museo è pronto ad attivare giochi ed esperimentiper i più piccoli, nonché ingressi agevolati al musei post-dimissioni mentre il conservatorio Bomporti ha in programma piccole esecuzioni musicali e esperienze di canto corale.

Inoltre, sempre per favorire il benessere dei pazienti, la Lilt ha finanziato con 3 mila euro il servizio di Peth Therapy per un anno nei reparti di degenza e day hospital del S. Chiara. «Avevamo fatto tre mesi di prova in reparto» - spiega Katia Bertoldi, dell’associazione Zampa Amica. «C’è stata un’ottima risposta tanto che ci hanno chiesto di aumentare la presenza sia in reparto che nel day hospital. L’obiettivo è quello di “distrarre” i pazienti e creare nuove relazioni tra operatori e tra operatori e pazienti proprio tramite gli animali», spiega l’esperta.

La ricetta è semplice: portare in corsia un animale che raccolga su di se l’attenzione dei pazienti e dei loro familiari, distraendoli per un po’ dalla loro condizione di malati e sollevandoli se possibile dalle sofferenze. Per una volta a settimana un labrador o un cagnolino più piccolo, un coniglietto nano oppure un gatto si alterneranno per farsi coccolare e accudire. Al progetto ha aderito anche l’altra associazione di volontariato che si occupa di malati di Tumore, l’Anvolt. In totale, quindi, saranno due le ore a settimana durante le quali i pazienti, e in generale coloro per vari motivi devono sostare in ospedale, beneficeranno degli effetti positivi che gli animali possono avere sulle persone.

Al momento la Peth Terapy è sospesa nel reparto di pediatria dove sono in corso i lavori. «Contiamo però al più presto di ricominciare anche lì».

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