Sciopero degli infermieri Venerdì servizi a rischio

Una ventina di professionisti trentini sono pronti a partire per Roma per partecipare alla grande manifestazione ma molti altri si asterranno dal lavoro per partecipare allo sciopero proclamato per venerdì 23 febbraio.

Probabile che in quella giornata potranno esserci slittamenti delle sedute operatori o problemi con le visite mediche programmate.
«Le motivazioni che ci hanno portato alla proclamazione dello sciopero riguardano non solo la contrattazione nazionale, ma anche quella provinciale di Trento attualmente in essere, in quanto le nostre piattaforme contrattuali rivendicative nazionali e provinciali hanno gli stessi contenuti/obiettivi ed al presidente della Giunta Ugo Rossi e all’assessore Luca Zeni abbiamo posto tutta una serie di richieste per la chiusura del contratto provinciale del comparto - spiega il segretario del Nursing Up Trento Cesare Hoffer - . Da evidenziare inoltre, che nel nostro contatto provinciale ci sono delle clausole di salvaguardia, da noi inserite, che impongo di adottare tutti i vantaggi e le migliorie che si potrebbero ottenere a livello della contrattazione nazionale. Ma la nostra battaglia non riguarda solo aspetti economici, ma è anche di civiltà, di dignità, è in gioco la nostra sicurezza nell’agire quotidiano, in quanto non abbiamo un’adeguato recupero psicofisico, è in gioco la qualità delle cure che eroghiamo, è in gioco la nostra qualità di vita spesso compromessa, è in gioco il nostro riconoscimento sociale».

L’età media degli infermieri trentini è di 50 anni e la richiesta a gran voce è quella di non far pesare il sistema su professionisti sempre più caricati di ruoli e responsabilità, ma anche sempre più stanchi e demotivati. Ad appoggiare la manifestazione anche per il presidente nazionale del nuovo ordine professionale degli infermieri.

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