Raffiche di vento a 150 all'ora Tetti divelti, alberi sulle auto

Baite e fienili scoperchiati, tegole delle abitazioni finite a terra, pezzi di copertura di alberghi e caseggiati volati via, alberi letteralmente sradicati dalle folate: è stata una domenica all'insegna del vento forte quella di ieri in varie zone della provincia.

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Il föhn ha soffiato insistentemente, come le previsioni avevano indicato da giorni, ma le conseguenze non sono state avvertite soltanto in quota, come sempre. Le raffiche hanno spazzato con intensità anche alcune vallate, dove i danni sono stati in qualche caso consistente. I danni più seri ai piedi delle Maddalene, in alta valle di Non ed in particolare a Rumo; in valle dei Mocheni e in alta valle di Fassa, al passo Pordoi.
Grande il lavoro per gli uomini coordinati dal comandante del corpo dei vigili del fuoco volontari di Rumo, Nicola Torresani: i diciotto uomini, assieme a sei colleghi del corpo di Cles, hanno dovuto mettere in sicurezza numerosi tetti, dai quali erano cadute tegole e rischiavano di cadere comignoli, stesi dalla forza del vento.

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In valle dei Mocheni i volontari del corpo di Palù del Fersina hanno dovuto invece mettere in sicurezza baite e fienili, letteralmente scoperchiati dalle folate. Danni anche ad una vettura, di proprietà dei gestori del rifugio Sette Selle, colpita da un albero caduto sempre a causa del vento.

Al Pordoi altre piante sono cadute, alcune anche in strada, sempre per effetto delle raffiche, che hanno causato anche la caduta di parte della copertura di una delle strutture ricettive del valico dolomitico. Al lavoro i vigili del fuoco del corpo dei volontari di Canazei, una quindicina di uomini che sono stati supportati anche dal corpo dei volontari di Pozza di Fassa saliti al passo con l'autoscala per consentire un più efficace intervento volto a mettere in sicurezza la struttura, che in queste settimane è comunque chiusa: nessun danno è stato fortunatamente registrato a carico di persone che, tanto in valle di Non che in val dei Mocheni o in val di Fassa, avrebbero potuto essere colpite da oggetti fatti cadere dal vento con effetti potenzialmente gravi.

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