Figlio indagato per la morte del padre Atto dovuto per l'autopsia su Bonapace

di Sergio Damiani

Svolta nelle indagini per il decesso di Arrigo Bonapace, il 76enne di Carisolo morto mercoledì mattina in località Tulot sopra Pinzolo.

La pm Licia Scagliarini ha disposto l’autopsia sull’anziano per chiarire meglio la dinamica del decesso. Visto che l’esame si svolgerà con la formula dell’accertamento tecnico non ripetibile, la procura ha iscritto nel registro degli indagati Dario Bonapace, il figlio della vittima.

L’accusa ipotizzata è omicidio colposo. Diciamo subito che l’iscrizione in questa fase va considerata come un atto di garanzia in favore dell’indagato e non come una prognosi di colpevolezza. Vale naturalmente la presunzione di innocenza, a maggior ragione in un caso delicato come questo. Bonapace ha nominato come suo legale di fiducia l’avvocato Andrea Antolini.

L’impressione è che la Procura voglia chiarire nel dettaglio la dinamica del fatto per fugare ogni possibile dubbio.

Tutto peraltro fa pensare ad una disgrazia, una caduta accidentale. Mercoledì mattina Arrigo Bonapace, come aveva fatto altre volte anche in passato, aveva deciso di raggiungere il figlio Dario, impegnato nel taglio di alcune piante su un’area privata, non lontano dal tracciato della pista Tulot.

Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, l’anziano sarebbe rovinato a terra battendo con la nuca contro un grosso masso. L’impatto è stato violento tanto che l’uomo ha perso i sensi.

Il figlio Dario è subito intervenuto per prestare i primi soccorsi al padre, allertando i soccorsi. Da ex vigile del fuoco l’uomo ben conosce le procedure di soccorso e ai carabinieri ha detto di averle applicate con scrupolo, anche se certo possiamo immaginare l’apprensione di fronte al padre che aveva perso i sensi.

Perché dunque l’autopsia? In questa fase possiamo solo ipotizzare le ragioni che hanno indotto la procura a procedere a questo approfondimento.

Non risulterebbero lacune o contraddizioni nel racconto del figlio che non vide il padre cadere perché era impegnato sul trattore, ma si girò notando il genitore già a terra.

È probabile che l’esame autoptico sia stato ordinato per verificare se la lesione alla nuca, rivelatasi alla fine mortale, sia compatibile con una caduta accidentale. L’autopsia dovrà chiarire anche se l’anziano abbia avuto un malore che possa aver causato la caduta.

Lunedì mattina la pm Scagliarini affiderà l’incarico e il relativo quesito all’anatomopatologo del Santa Chiara Luca Morelli. Anche la difesa, con l’avvocato Antolini, affiancherà un proprio consulente tecnico. L’esame sarà eseguito lunedì stesso o martedì. Poi verrà concesso il nulla osta per la sepoltura.

 

 

 

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