Roma, strage del camper È «caccia» all'omicida

Si stringe il cerchio attorno al responsabile dell'incendio del camper in cui hanno perso la vita l'altra notte tre sorelline di etnia rom. Secondo quanto si è appreso, ci sarebbe un sospettato che gli investigatori starebbero cercando in queste ore. Al setaccio alcuni campi nomadi della Capitale. L'ipotesi, infatti, è che il gesto sia legato a una vendetta maturata in ambienti rom. Sulla vicenda indaga la polizia.

Al setaccio alcuni campi nomadi. L'ipotesi è che si tratti di una vendetta maturata in ambienti rom. Nel camper, che si trovava in un parcheggio all'aperto sopra a un centro commerciale, dormivano i genitori e gli undici figli. Sulla vicenda indaga la Squadra Mobile di Roma.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo in cui si procede per i reati di omicidio volontario e di incendio doloso in relazione al rogo del camper in cui hanno perso la vita tre sorelle, una ragazza di 20 anni e due bimbe di 4 e 8 anni. Nei pressi della carcassa del camper sono state rinvenute tracce di liquido infiammabile.

L'incendio si è sviluppato intorno alle 3 della scorsa notte in viale della Primavera, in zona Centocelle. Genitori e fratelli delle vittime sono riusciti a scappare dal rogo.  Il camper si trovava nel parcheggio di un centro commerciale e all'interno viveva una famiglia di nomadi composta dai genitori e 11 figli. Le fiamme hanno avvolto completamente il veicolo.  

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, si è recata sul luogo del rogo. Insieme a lei anche il presidente del V Municipio, Gianni Boccuzzi, e il comandante della Polizia locale, Diego Porta. «Esprimiamo cordoglio - ha detto Raggi - perché quando ci sono delle vittime si rimane in silenzio. La Procura indagherà sulle cause vi daremo aggiornamenti quando ne avremo».

Sembrerebbe essere esclusa al momento la pista razziale per l'incendio. Lo si apprende da fonti investigative. Dunque l'ipotesi più accreditata, anche alla luce di testimonianze, è quella di una vendetta maturata in ambienti nomadi.

Intanto un video in cui una persona, con il volto scoperto, lancia una bottiglia incendiaria verso la roulotte è al vaglio degli inquirenti che indagano sul rogo. Fotogrammi presi da una telecamera a circuito chiuso poco distante dal luogo della tragedia che potrebbero dare una svolta alle indagini. La Procura di Roma nell'inchiesta procede per i reati di incendio doloso e omicidio volontario, al momento contro ignoti.

Un cittadino ha lasciato un mazzo di fiori, tre rose rosse, accanto alla carcassa del camper con accanto un biglietto: «Mi unisco al dolore della famiglia». 

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