Una cura da due euro e mezzo contro le emorragie post parto

L’acido tranexamico, un farmaco da pochi euro già usato per altre patologie, può salvare un terzo delle donne vittime nel mondo di emorragia post parto, la principale causa di morte legata alla gravidanza che ogni anno colpisce 100 mila partorienti, principalmente nei paesi in via di sviluppo.

Lo ha dimostrato il trial Woman, su oltre 20mila donne, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Lancet.

Lo studio è stato condotto in 193 ospedali di 21 paesi, principalmente in Asia e poi Africa. Alle donne a cui è stata diagnosticata l’emorragia post partum è stato dato un grammo del farmaco, che costa al massimo 2,5 euro, o un placebo. Nelle donne trattate si è vista una riduzione della mortalità del 20%, che sale al 31% se viene somministrato entro tre ore. Una parte dei risultati era stata anticipata da Haleema Shakur della London School of Hygiene and Tropical Medicine lo scorso anno durante un convegno del Centro Nazionale Sangue (Cns).

«Questo è un supporto farmacologico che costa pochissimo e riduce sensibilmente il sanguinamento. I risultati sono molto importanti per le donne nei paesi in via di sviluppo ma anche in quelli occidentali, anche se la morte per emorragia post parto in questi è molto più rara - commenta Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del centro -. Erano molto attesi anche perché dimostrano l’importanza del Patient Blood Management, cioè l’ottimizzazione della ‘risorsa sanguè del paziente prima, durante e dopo un intervento anche in ostetricia, mentre finora avevamo dati solo in traumatologia».

Il farmaco è stato scoperto negli anni ‘60 da una coppia di ricercatori giapponesi, Shosuke e Utako Okamoto, che ne avevano suggerito l’applicazione nel parto senza però trovare sostegno, anche se è usato in altre situazioni in cui occorre ridurre il sanguinamento, ad esempio in caso di interventi chirurgici.

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