Studenti a lezione di sicurezza in treno

A bordo di un treno e con un ispettore di polizia come insegnante: una lezione decisamente non convenzionale è stata organizzata ieri dalla polizia ferroviaria di Trento e dal Centro di formazione professionale Enaip di Villazzano.

Presenti diciannove studenti di una prima classe, saliti a bordo del regionale 5413 di Trentino Trasporti alle 9.16 dalla stazione di Villazzano e scesi a Borgo Valsugana Est alle 10.10. Il viaggio formativo è ripreso alle 10.25 a bordo del treno regionale 5512 di Trenitalia ed è terminato alle 11.15 alla stazione di Villazzano. 

L’incontro rientra nell’ambito del progetto del ministero dell’Interno - dipartimento della Pubblica Sicurezza - denominato «Train… to be cool» con gli agenti della polizia ferroviaria che entrano nelle aule delle scuole per parlare di sicurezza agli studenti.

Ieri, per la prima volta, la lezione si è tenuta in treno. Ad assistere anche gli altri passeggeri. «Cerchiamo di portare all’attenzione dei ragazzi i comportamenti a rischio, come attraversare i binari ed oltrepassare la linea gialla, oppure utilizzare impropriamente i dispositivi di sicurezza e ascoltare la musica con le cuffie» spiega l’ispettore capo Marco Dalpiaz, vice comandante della polizia ferroviaria di Trento.

Sono proprio gli smartphone, utilizzati per ascoltare musica, per mandare i messaggi e per conversare, uno dei «pericoli» più attuali. In Alto Adige lo scorso anno un ragazzo morì investito dal treno mentre faceva jogging: indossava gli auricolari. Alla stazione di Trento un uomo venne urtato da un treno merci (cadde a terra e si procurò la frattura della gamba) perché, impegnato in una conversazione telefonica, non si rese conto di aver oltrepassato la linea gialla accanto ai binari, né prestò attenzione alla voce dell’altoparlante che annunciava l’arrivo del treno.

«Con gli studenti c’è stato uno scambio di opinioni. C’è anche chi ha ammesso di aver attraversato i binari - prosegue l’ispettore Dalpiaz - Come polizia ferroviaria, cerchiamo di spiegare ai ragazzi quali sono i pericoli di alcune loro azioni».

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