Squadre «antidegrado» e più telecamere A Trento nuovo sistema a regime in febbraio

di Angelo Conte

Le pattuglie anti-degrado della polizia locale a Trento a febbraio saranno a regime, dopo la prima fase sperimentale. Lo spiega l’assessore provinciale agli enti locali Carlo Daldoss che chiarisce anche come nei prossimi mesi saranno messe in rete le telecamere di sicurezza, in modo da fornire alle forze dell’ordine - dalla polizia locale ai carabinieri e polizia - immagini e informazioni in maniera più puntuale e veloce di oggi.

Intanto, da parte della Confesercenti trentina arriva una maggiore richiesta di sicurezza, ma al contempo una condanna per la manifestazione dell’altro giorno in Consiglio comunale. «Una pagina molto brutta - spiega Massimo Gallo, presidente dei commercianti di Confesercenti - con una strumentalizzazione di pochi negozianti, visto che ce n’erano meno di 10 che non possono essere rappresentativi degli esercenti del centro».

Come risposta alla situazione di microcriminalità segnalata dai commercianti e dai cittadini di alcune zone del centro (come Santa Maria maggiore) o piazza Dante, nei mesi scorsi era stato avviato il progetto per le pattuglie antidegrado. In queste settimane, spiega Daldoss che come Provincia ha finanziato il sistema messo in atto dalla città capoluogo, «le pattuglie sono in giro in via sperimentale, ma con febbraio andranno a pieno regime».

Sulle telecamere, per cui si sta lavorando a una loro messa in rete, Daldoss spiega che nei prossimi mesi anche quelle di Trento saranno collegate, come quelle degli altri Comuni, con le forze dell’ordine. Il protocollo tra Provincia, Comuni e forze dell’ordine siglato alcuni mesi fa prevedeva di dare vita a un grande occhio elettronico sulle piazze, i luoghi pubblici e le principali strade del Trentino.

La rete delle telecamere collegate con le centrali operative delle forze dell’ordine dovrebbe raddoppiare i suoi terminali entro quest’anno per aumentare la capacità di individuare e perseguire gli autori di reati. Il piano prevede di passare dalle 1.050 telecamere piazzate in 91 Comuni nel 2016 a circa duemila. Inoltre, grazie al software di Trentino Network, ci sarà la possibilità di fornire immagini e informazioni utili alle forze dell’ordine per poter contrastare con maggior puntualità gli episodi di microcriminalità.

«Ogni telecamera attiva - spiega Daldoss - ha la funzione di disincentivo e la capacità di rendere più facile l’attività investigativa. Verrà potenziata la capacità di visibilità alle forze dell’ordine. Abbiamo firmato alla fine dell’anno scorso il protocollo e stiamo lavorando per attivare nei prossimi mesi il software, mentre verranno aggiunte nuove telecamere». Sul fronte dei commercianti, Gallo spiega che «come Confesercenti avevamo chiesto quando era uscita la questione della notte bianca che il sindaco facesse un tavolo sulla sicurezza con le nostre categorie. E devo dire che c’è stata una pronta disponibilità del sindaco».

Da parte di Confesercenti «occorre valutare che servono più telecamere e un controllo maggiore possibile» del centro storico. «Occorre ragionare su una certa qualità di individui che si è posizionata in centro storico e come mai c’è una microcriminalità in centro storico piuttosto che in periferia. Occorre capire perché a Trento si è creata una situazione assurda, di questo tipo per cui le aree di illegalità sono più in centro che in periferia. Si è più tranquilli in periferia che in centro storico».

Sull’irruzione in Consiglio comunale di commercianti e attivisti, Gallo dice: «Stendo un velo pietoso, pessima cosa. Io mi ero mosso sulla sicurezza e anche se si è esasperati, non è quello il modo di trovare soluzioni. A me l’iniziativa ha dato l’idea di una strumentalizzazione dei commercianti».

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