Rifugi, confermato l'obbligo dell'adeguamento antincendio

Alla fine, una beffa. Meglio, l'illusione di un momento. Aveva sperato, la Sat, che il decreto di agosto firmato dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, avesse conseguenze concrete, operative.

È il decreto che, sulla carta, esonera i rifugi alpini dall'applicazione delle norme antincendio. Purtroppo, non è così, ha spiegato ieri il presidente della Sat Claudio Bassetti, invitando all'inaugurazione del rinnovato rifugio Artermoia sul Catinaccio, sabato 17 settembre, dalle 11. Due anni di lavori impegnativi, anche in termini finanziari: 1,6 milioni di costi, in parte coperti dal contributo della Provincia. Per renderlo più confortevole, meglio inserito nell'ambiente, per ottimizzare l'uso delle risorse energetiche ed idriche. Ma anche per adeguarlo alle nuove norme in materia di sicurezza.

La verifica in casa Sat sul decreto Alfano ha portato alla conclusione che nulla cambia: resta l'obbligo, a differenza dell'Alto Adige, dove la Provincia ha competenza primaria e normato diversamente, di adeguarsi alla normativa antincendio, alla stregua di un albergo quattro stelle nel fondovalle. «Un assurdo» dice Bassetti «dover avere un giroscale di 1,20 metri e non in legno, a fronte di una casistica di incendi nei rifugi praticamente nulla. E non sono costi da poco per la Sat mettere a norma i rifugi. Significa non investire le risorse per altri interventi».

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