Al campo Trentino serviti i primi pasti Lavori per dare una scuola ad Amatrice

di Leonardo Pontalti

Ieri a mezzogiorno sotto al tendone da cento posti di «campo Trentino», i volontari dei Nuvola sono riusciti a servire il primo pasto. La tabella di marcia prevedeva di riuscire a sfornare la cena, ma il lavoro di tutti ha permesso di anticipare i tempi di mezza giornata.

Sono piccolezze, in uno scenario martoriato come quello di Amatrice. Ma a pensarci bene, poi, neppure troppo. Perché gli stessi ritmi con cui ieri mattina si è lavorato al montaggio delle cucine e - prima - martedì si era lavorato all'allestimento delle tende - sono quelli che la delegazione di tecnici, operai e volontari trentini sta mantenendo anche nelle operazioni di costruzione della scuola provvisoria, che dovrà ospitare gli alunni dell'istituto «Capranica» che non c'è più, caduto a pezzi una settimana fa ed ora al centro anche delle indagini sulla mala gestione di appalti e messa a norma antisismica.

Ritmi altissimi, quelli della missione trentina. Che si possono apprezzare anche a 400 chilometri di distanza in linea d'aria, a Ravina: nel piazzale in cui fino a martedì pomeriggio erano depositati i ventidue container che ospiteranno le aule, ieri pomeriggio se ne potevano contare sedici, di cui due già caricati su altrettanti tir partiti in serata. Ad Amatrice ieri ne erano arrivati già cinque, con un sesto in viaggio.

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